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Carabinieri. Teo Luzi fa infuriare i Forestali
Quel patto tra Polizia di Stato e Fiamme Gialle che fa...
L’Annus horribilis dell’Arma/3
Perché Figliuolo
E guerra sia. La lotta contro il virus fa un salto di qualità con l’arrivo del nuovo commissario straordinario, il Generale di Corpo d'Armata Francesco Paolo Figliuolo. Originario di Potenza, Figliuolo, grande esperto di logistica, pluridecorato, raccoglie stima trasversalmente, tanto che il suo nome ha fatto parte di una rosa per un incarico al vertice quando era ministro della Difesa la pentastellata Elisabetta Trenta. Le bassezze della politica italiana hanno provato da subito ad inquadrare la decisione presa dal duo Draghi-Gabrielli come una sconfitta dell’ex commissario Arcuri, rivendicando alla propria ‘casacca’ la nuova nomina (da Renzi alla Meloni). Niente di più falso e stupido.
Arcuri, nominato commissario straordinario il 18 marzo 2020, ha avuto il compito di affiancare il Governo dall’inizio dell’emergenza, quando peraltro sarebbe stato assai arduo nominare subito un militare al posto di un civile: Arcuri ha dovuto procurare mascherine e attrezzature per le terapie intensive, tanto per cominciare, ma anche dispositivi di emergenza per gli ospedali o banchi per la riapertura delle scuole. Si è impegnato in una fase disperata della pandemia, in quei mesi difficili che ovviamente ora tutti sono disposti a dimenticare, quando ci si muoveva in un terreno inesplorato, e in Italia scoprimmo l’importanza di avere, e di produrre, ventilatori e mascherine. In quei mesi Arcuri ha avuto il merito di coordinare sforzi drammatici, mentre sfilavano le bare e il virus mordeva i corpi come un cane rabbioso.
L’annus horribilis dell’Arma/2
L’annus horribilis dell’Arma
Ius soli, Landini rilancia. Draghi alla prova
Ci è piaciuto ieri Maurizio Landini. Durante i cinquanta minuti dell’incontro di “ascolto”, più che di consultazione, con il presidente incaricato Mario Draghi ha fatto saltare la scenografia, ricordando lo ius soli, l’urgenza di una normativa che dia dignità agli “stranieri” chi vivono nel nostro Paese. Landini prima ha parlato della assoluta necessità di proseguire il blocco dei licenziamenti e di pensare a un nuovo sistema di ammortizzatori sociali, dopo il massacro del Jobs act di Renzi, mentre Confindustria vuole aprire senza tanti complimenti la stagione delle ristrutturazioni aziendali: Draghi cosa farà? Quale direzione sceglierà? Poi ha lanciato parole chiare e dritte sul tema ormai dimenticato dello ius soli. Nessun’altra forza politica lo ha fatto in questo modo. “Chiediamo lo ius soli, che è il primo passo per una vera integrazione e inclusione”, ha detto e poi, nelle successive dichiarazioni alla stampa, ha rincarato: “Se si vuole costruire un clima di coesione, allora bisogna dire che i giovani sono anche i figli di migranti e, se si vuole creare un clima di coesione diverso, serve che chi nasce qui o ha studiato qui abbia gli stessi diritti di cittadinanza di tutti gli altri”.