• Skip to primary navigation
  • Skip to main content
  • Skip to primary sidebar
  • Skip to footer

Giornale politico della fondazione per la critica sociale

  • Home
  • Chi siamo
  • Privacy Policy
  • Accedi
Home » Opinioni » “Esterno notte” seconda parte: buona la prima

“Esterno notte” seconda parte: buona la prima

Una ricostruzione, quella di Bellocchio, che appare troppo influenzata dalla versione dei fatti fornita da Morucci e Faranda

1 Luglio 2022 Stefania Limiti  1432

Buona la prima, godetevela, perché la seconda parte del film di Marco Bellocchio sul caso Moro è assai meno valida. Poco Gifuni, poco Servillo, molta Margherita Buy, peraltro in una strepitosa prova attoriale. Il resto è noia. Forse colpa della “serialità” – sarà trasmesso in autunno a puntate dalla Rai – che rende la visione al cinema un po’ lenta? C’è anche questo aspetto, di sicuro, ma non solo. Ci eravamo lasciati con le immagini che preannunciano la liberazione dell’ostaggio, vi avevamo detto del Piano Viktor, poi espressamente citato nel seguito: era stato realmente predisposto, nel caso le Brigate rosse, appunto, avessero rilasciato Moro. Immaginavamo, dunque, tutt’altro, una galoppata di fantasia che potesse restituirci il senso del tempo e degli avvenimenti, una visione onirica che ci calasse, tuttavia, in quei momenti. Perché c’è molto bisogno di rappresentare quegli eventi, quei personaggi. Invece ci siamo ritrovati davanti alle facce di Valerio Morucci e Adriana Faranda, la bellezza di questa (veramente, ed è ancora molto bella), loro che vogliono trattare, i loro scontri con il “duro” Mario Moretti, la compagna di questi, Barbara Balzerani, in secondo piano – giustamente, avendo un ruolo minore e meno spessore.

Due coppie che si incontrano, litigano, come nella “narrazione” di sempre: i buoni e i cattivi, un paffuto Lanfranco Pace al ristorante, che prova a metterci una buona parola (tutto vero, soprattutto il solito, comodo ristorante dove erano soliti incontrarsi e dove nessuno li ha mai intercettati). Poi la prigione, strettissima e angusta: simbolicamente ogni prigione è così, non vogliamo prenderne le misure. Il punto è che quella rappresentazione coincide con un racconto dei fatti risultato poi falso: Moro si trovava in buone condizioni fisiche, non compatibili con una detenzione in condizioni di ristrettezza come quelle raccontate dai brigatisti. Questo è un aspetto importante: il regista ha la massima licenza autoriale, ma perché proprio una scelta che cade su elementi falsi? Si può accettare la totale fantasia, ma che sia fantasia. Invece qui pare che Bellocchio si sia innamorato del racconto di Valerio Morucci e Adriana Faranda, cioè, per intenderci, della storiella proposta dal famoso Memoriale – curiosamente il regista ha avvertito il bisogno di una scena per sottolineare l’assenza in via Fani di Faranda, coinvolta nel primo processo poi sfilata.

Insomma, ci pare che abbia parlato molto con loro o che abbia letto le loro cose, e non abbia fatto altro sforzo se non quello di riprodurre la loro versione dei fatti. Anche questa è una scelta, si dirà. E no. C’è stata una commissione parlamentare che ha smontato completamente quel Memoriale e tutte le sue bugie – e ora che facciamo, torniamo indietro? Le Br buone e quelle cattive, la pretesa di Moretti che scendesse in campo la Dc, la loro chiusura totale a negoziare – falso! E poi quella della Democrazia cristiana – a determinare non un fatale destino ma una morte di Stato.

Il criminologo americano Steve Pieczenick, figura chiave, se ne va via tranquillo il giorno prima del 9 maggio, e, salutando Cossiga, dice “il gioco è fatto, ormai lo liberano”: questa non è licenza artistica, è una falsità. Lui stesso, il criminologo, lo ha scritto in un libro molto noto: era venuto con la missione di far fallire ogni trattativa, quella che le Br volevano fare, una parte della Dc, soprattutto quella che tentò disperatamente di salvare Moro in autonomia, contando su pochi amici fidati. Fallendo. Senza lo scenario internazionale, e senza la cricca della P2, le scelte della Dc sono ridotte a un non senso. Cannibalismo politico che non ci fa capire molto di quel che stava accadendo e di quel che sarà poi. Diremmo di quel che siamo oggi. Anche il sogno di un ostaggio restituito alla famiglia resta sospeso alla ricerca di un significato; e l’unico che si può dargli è quello di un’autocitazione del precedente e non riuscito film di Bellocchio sulla stessa tragedia, Buongiorno notte.

Come dicevamo, una seconda parte non all’altezza della prima.

Archiviato inOpinioni
TagsAdriana Faranda Caso Moro Esterno notte film Marco Bellocchio Piano Viktor seconda parte serie televisiva Stefania Limiti Steve Pieczenick Valerio Morucci

Articolo precedente

Il triste compleanno della Linke

Articolo successivo

Dario Franceschini cuore pulsante del Pd

Stefania Limiti

Seguimi

Articoli correlati

Caso Santanchè. Incredibile che sia ancora lì

L’“Oppenheimer” di Nolan

La “Barbie” di Greta Gerwig

Muore il peggiore

Dello stesso autore

Caso Santanchè. Incredibile che sia ancora lì

Muore il peggiore

Strage di Bologna. Le motivazioni della sentenza contro Bellini

Stragi di mafia. Dell’Utri non parlerà

Primary Sidebar

Cerca nel sito
Ultimi editoriali
I migranti, i 5 Stelle e il Pd
Rino Genovese    22 Settembre 2023
Studenti sotto le tende
Agostino Petrillo    21 Settembre 2023
Wokismo e antiwokismo nella politica contemporanea
Rino Genovese    19 Settembre 2023
Ultimi articoli
La Cgil riparte dalla società
Paolo Andruccioli    25 Settembre 2023
Guatemala, un presidente a rischio
Claudio Madricardo    22 Settembre 2023
Il Pd nel solito tran tran
Vittorio Bonanni    20 Settembre 2023
Morti sul lavoro, a chiacchiere tutti d’accordo (o quasi)
Paolo Barbieri    19 Settembre 2023
Caso Santanchè. Incredibile che sia ancora lì
Stefania Limiti    18 Settembre 2023
Ultime opinioni
Napolitano, il craxiano del Pci
Rino Genovese    25 Settembre 2023
La violenza giovanile maschile
Stefania Tirini    13 Settembre 2023
Per una scissione nel Pd
Nicola Caprioni*    12 Settembre 2023
Dalla democrazia politica alla democrazia delle emozioni
Massimo Ilardi    7 Settembre 2023
Il bagnasciuga di Giorgia Meloni
Giorgio Graffi    4 Settembre 2023
Ultime analisi
Tutti i progetti portano a Roma
Paolo Andruccioli    28 Luglio 2023
Roma riprende la cura del ferro
Paolo Andruccioli    21 Luglio 2023
Ultime recensioni
“Io capitano” di Garrone
Antonio Tricomi    21 Settembre 2023
L’ultima rivoluzione dell’industria
Paolo Andruccioli    20 Settembre 2023
Ultime interviste
Ecco perché a Brandizzo c’è stata una strage
Paolo Andruccioli    4 Settembre 2023
“La pace è un cammino”
Guido Ruotolo    6 Giugno 2023
Ultimi forum
Welfare, il nuovo contratto sociale
Paolo Andruccioli    4 Maggio 2023
C’era una volta il welfare
Paolo Andruccioli    27 Aprile 2023
Archivio articoli

Footer

Argomenti
5 stelle Agostino Petrillo Aldo Garzia ambiente cgil Cina Claudio Madricardo covid destra elezioni Emmanuel Macron Enrico Letta Europa Francesco Francia Germania Giorgia Meloni governo draghi governo meloni guerra guerra Ucraina Guido Ruotolo immigrazione Italia Joe Biden lavoro Luca Baiada Mario Draghi Michele Mezza Paolo Andruccioli Paolo Barbieri papa partito democratico Pd Riccardo Cristiano Rino Genovese Russia sindacati sinistra Stati Uniti Stefania Limiti Ucraina Unione europea Vittorio Bonanni Vladimir Putin

Copyright © 2023 · terzogiornale spazio politico della Fondazione per la critica sociale | terzogiornale@gmail.com | design di Andrea Mattone | sviluppo web Luca Noale

Utilizziamo cookie o tecnologie simili come specificato nella cookie policy. Cliccando su “Accetto” o continuando la navigazione, accetti l'uso dei cookies.
ACCEPT ALLREJECTCookie settingsAccetto
Manage consent

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary
Sempre abilitato
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Non-necessary
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.
ACCETTA E SALVA