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Violenza privata. È l’ipotesi di reato contestata a quattro “no pass” indagati e perquisiti in queste ore a Milano, nell’ambito dell’inchiesta sulle minacce e percosse ai giornalisti. A Roma, per l’assalto del 9 ottobre scorso alla Cgil nazionale, il reato più grave contestato è stato quello di devastazione. Milano, Roma. E poi Trieste e Torino. Sono i focolai più importanti delle proteste di questi mesi. E sono le città a cui si guarda con più preoccupazione per l’appuntamento di domani, le manifestazioni del sabato.
Da ieri sono in vigore le nuove restrizioni per le manifestazioni. I prefetti dovranno garantire il diritto a manifestare e quello alla salute pubblica. Il che significa che le manifestazioni dovranno essere “statiche”: un modo per dire che saranno autorizzati sit-in in piazze e slarghi lontani da centri commerciali e centri d’interesse storico e istituzionale. E poi le manifestazioni dovranno essere rispettose delle regole, come quella della mascherina e del distanziamento. Sarà una prova di forza? Come risponderanno le diverse anime del movimento? Verranno rispettate le prescrizioni indicate dalla circolare spedita dal ministero dell’Interno ai prefetti?
Manifestazioni “no pass”, i commercianti ci ripensano
Fino a ieri era un gruppo composito ma anche granitico. Estrema destra, anarchici, neomedioevalisti, i figli dei complotti, il popolo dei commercianti, gli odiatori, e così via. Mai un ripensamento, tutti in prima fila. C’erano sempre i commercianti a protestare contro la “dittatura sanitaria” per arginare i contagi. Non avevano mai amato il lockdown, le chiusure obbligatorie, i coprifuochi. E non amavano neppure le misure mitigate dai primi segnali di miglioramento. Obbligo delle mascherine nei ristoranti e al chiuso, orari di apertura.
Insomma, sempre bastian contrari i commercianti. Ma ieri il potente presidente della Confcommercio, Carlo Sangalli, è sbottato: “Basta con le manifestazioni nei centri storici che costringono alle chiusure anticipate dei negozi. Così stiamo perdendo il 30% dei nostri guadagni”. Che sventola, anche per i leader politici di riferimento di questa protesta, Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, e la Lega di opposizione di Matteo Salvini. Dobbiamo aspettare le prossime ore per capire i termini delle nuove direttive stringenti del Viminale, all’indomani delle ferme parole del capo dello Stato, Sergio Mattarella, che all’assemblea dell’Anci, degli amministratori comunali, è stato molto fermo: “Le proteste dei no vax hanno provocato un aumento dei contagi. Dobbiamo sconfiggere il virus e non gli strumenti che lo combattono”.