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America latina, proiezioni per il 2023

Di fronte alle sfide che dovrà affrontare la regione nell’anno appena iniziato, i governi di sinistra sono la novità

5 Gennaio 2023 Ludovica Costantini  370

Il continente latinoamericano ha davanti a sé sfide difficili nel 2023, che passano attraverso i cambiamenti politici in corso, le possibilità di instabilità interna, le proteste popolari contro il deterioramento delle condizioni economiche e sociali, e, d’altronde, anche attraverso una tendenza verso soluzioni pacifiche dei conflitti, specialmente in Venezuela e in Colombia. I Paesi del continente stanno inoltre affrontando un riordino della mappa delle alleanze internazionali, tra la guerra in corso in Ucraina e la crescente polarizzazione a livello planetario. Il rallentamento dell’economia globale, l’inasprimento delle condizioni di finanziamento esterno, la forza del dollaro, e un certo indebolimento dei prezzi delle materie prime, contribuiranno a mettere alla prova le prospettive dell’America latina nel corso dell’anno.

È probabile che i Paesi latinoamericani saranno ancora caratterizzati da ondate di proteste e manifestazioni popolari, che hanno accompagnato la regione durante l’intero 2022, contro il declino delle condizioni economiche e sociali causato dalla pandemia e dalla guerra in Ucraina. Sebbene costituisca solo l’8% della popolazione mondiale, la regione ha registrato oltre il 40% di tutti i decessi per Covid-19 nel primo anno della pandemia, attraversando contestualmente la più grande recessione economica da oltre un secolo. Durante la fase di ripresa, la regione ha vissuto un periodo di miglioramento delle condizioni economiche, ma ha subito il duplice shock della guerra in Ucraina e della inflazione che ha colpito il mondo intero. A partire da ottobre 2022, l’inflazione media si è avvicinata al 15%: quasi tre volte il livello dell’Asia e di un terzo superiore a quello dell’Africa subsahariana; mentre i livelli del debito pubblico sono saliti a oltre il 70% del Pil regionale.

Finora il malcontento popolare si è espresso soprattutto nelle cabine elettorali, e questa tendenza potrebbe confermarsi ancora nel 2023, con le importanti elezioni in Argentina (ottobre) e in Paraguay (aprile). Il continente vedrà anche un altro decisivo appuntamento elettorale nel corso dell’anno: il Cile tornerà alle urne nel mese di aprile per eleggere una nuova Convención Constitucional, che dovrà occuparsi di redigere la nuova Costituzione (vedi qui), facendo tesoro dell’esperienza della scorsa Assemblea e delle critiche mosse alla proposta bocciata dal referendum nell’autunno 2022. In altri Paesi, il malcontento popolare nei confronti dell’inflazione e delle misure di austerità ha iniziato ad assumere forme più dirompenti, come a Panama, in Argentina e a Haiti. Proprio considerando lo scenario attuale, e tentando di prevederne i risvolti futuri, è probabile che le turbolenze sociali continuino nel 2023: in linea generale, i prezzi del cibo e dell’energia, storicamente elevati, alimentano il malcontento e le proteste nella regione.

Dal punto di vista economico e finanziario, nella sua relazione annuale Preliminary Overview of the Economies of Latin America and the Caribbean, la Commissione economica per l’America latina e i Caraibi prevede che la crescita della regione, durante il prossimo anno, sarà pari a un terzo del tasso previsto nel 2022. In un contesto di incertezze esterne e restrizioni interne, si stima che nei Paesi dell’America latina e dei Caraibi la decelerazione della crescita economica si intensificherà nel 2023, con un tasso di crescita dell’1,3%. Questo si somma a una situazione politica altamente complessa, anche nelle democrazie più radicate. Dal primo gennaio 2023, il presidente eletto del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, ha assunto ufficialmente la carica: e così oggi la maggior parte delle principali economie della regione è governata dalla sinistra. Tuttavia è altamente improbabile che questi governi aprano la strada a rinegoziazioni dei patti stipulati dai loro predecessori all’inizio del secolo. Per di più, con l’eccezione del Messico, la maggior parte delle amministrazioni di sinistra della regione governerà, nel 2023, senza avere il controllo dei propri parlamenti nazionali: il che riduce le possibilità di attuare delle strategie radicali, con l’alto rischio di un blocco politico.

La regione affronta anche un aumento senza precedenti dei flussi migratori – si tratta di più di un quarto dei migranti del mondo –, oltre alle molteplici emergenze e ai disastri legati al cambiamento climatico. Nel report annuale del Comitato internazionale della Croce Rossa, The Path Towards Equity, si individua nel subcontinente l’area con il più alto tasso di insicurezza alimentare dopo la regione africana; e quella con la maggiore disuguaglianza tra donne e uomini, accentuatasi sotto l’impatto della pandemia. Gli obiettivi posti dal rapporto sono chiari: rafforzamento della sicurezza alimentare all’interno delle comunità, supporto alle reti femminili cittadine, promozione di pratiche sostenibili, e sostegno locale per ridurre la necessità di emigrazione.

È possibile che il 2023 veda anche una soluzione politica dei conflitti interni ad alcuni Paesi, permettendo il superamento di vecchi contrasti. I negoziati tra il governo venezuelano e l’opposizione sono ripresi a Città del Messico, nel novembre 2022, quattro anni dopo la rielezione del presidente Nicolás Maduro. In Colombia, quasi quattro anni dopo la sospensione dei colloqui di pace con la guerriglia dell’Esercito di liberazione nazionale, voluta dall’ex presidente Iván Duque, l’amministrazione del presidente Gustavo Petro ha ripreso ufficialmente le trattative nel novembre 2022, a Caracas, nel quadro di un progetto di “pace totale” (vedi qui).

Infine, all’interno del processo di ristrutturazione delle catene di approvvigionamento globali (o supply chain), l’America latina offre nuove opportunità commerciali e d’investimento. La concorrenza strategica tra gli Stati Uniti e la Cina, e una rinnovata spinta globale per la transizione energetica, sono i fattori chiave per opportunità di business in America latina nei prossimi anni. Ci sono, quindi, ferite da sanare, conflitti interni, sfide da affrontare anche a livello internazionale, per cercare di migliorare la qualità della vita degli abitanti della regione. I nuovi governi di sinistra rappresentano una chance se avranno la capacità di trovare, con il necessario equilibrio, soluzioni condivise.

Archiviato inAmerica latina Articoli Dossier
TagsAmerica latina concorrenza Usa e Cina conflitti interni economia inflazione Ludovica Costantini manifestazioni migrazioni proiezioni 2023 transizione energetica

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