• Skip to primary navigation
  • Skip to main content
  • Skip to primary sidebar
  • Skip to footer

Giornale politico della fondazione per la critica sociale

  • Home
  • Chi siamo
  • Privacy Policy
  • Accedi
Home » Articoli » Cile, la parabola di un presidente

Cile, la parabola di un presidente

A un anno dall’inizio del suo mandato, Gabriel Boric non riesce ad attuare il programma di governo che pure gli è valso l’elezione. Bocciata dal parlamento la riforma fiscale

17 Marzo 2023 Ludovica Costantini  407

Dopo il “no” del popolo cileno alla bozza di nuova Costituzione lo scorso settembre, il presidente Boric non sembra affatto in ripresa. Un sondaggio pubblicato nello scorso fine settimana indica che solo il 12% dei cileni ritiene che Boric, 37 anni, abbia l’esperienza per governare, e – insieme con i problemi di pubblica sicurezza – sarebbe questo il “motivo principale” del suo altissimo livello di impopolarità, che ha raggiunto ormai il 62%. Sono cifre in un certo senso paradossali per un Paese che, nell’ottobre 2019, ha chiesto radicali cambiamenti nelle piazze, ha rifiutato in maniera massiccia la classe politica tradizionale e, nel dicembre 2021, ha consacrato nelle urne il più giovane presidente dell’America latina.

Già a gennaio il contesto politico è stato scosso, quando Boric ha deciso di concedere l’indulto a dodici prigionieri condannati per crimini violenti, ma non di sangue, commessi durante il cosiddetto estallido social, il termine con cui vengono indicate le proteste che hanno bloccato il Paese nel 2019, dando il via al processo costituente. La parabola discendente, iniziata con il rifiuto della proposta costituzionale lo scorso anno, passa per le controversie sulla decisione di indulto – e arriva oggi alla riforma fiscale, che sarebbe una parte fondamentale del programma di Boric, ma è stata respinta dal Congresso. Sono tappe che hanno segnato il percorso del presidente, costringendolo a una battuta di arresto. Il che si è visto la scorsa settimana, quando è stato effettuato il secondo importante rimpasto governativo in alcuni ministeri chiave, come quello degli Esteri, delle Opere pubbliche e della Cultura, oltre ad altri cambiamenti. Boric ha cercato così di recuperare consensi al suo esecutivo, soprattutto in vista della data molto rilevante del 7 maggio. Tra meno di due mesi, infatti, i cittadini torneranno alle urne per eleggere i cinquanta membri del Consiglio, che redigerà la nuova proposta di Carta costituzionale. Si tratta di un appuntamento ovviamente decisivo per la riuscita del processo costituente, e sarà un’elezione con voto obbligatorio, la prima da quando questo sistema è stato ripristinato, dal cui risultato si potrà anche comprendere la forza del partito di governo.

La riforma fiscale, tassello fondamentale per l’attuazione del programma di welfare, è stata bloccata con 71 voti contrari e tre astenuti: un risultato che, sia pure di misura, è stato un duro colpo per il governo, perché questa riforma rappresentava un pilastro fondamentale per finanziare il programma con cui Boric si è insediato nel marzo del 2022. La riforma puntava infatti, raccogliendo il 3,6% del Pil in quattro anni, a finanziare l’amministrazione pubblica e soprattutto ad aumentare le pensioni minime garantite, in modo da ridurre le disuguaglianze sociali strutturali.

In generale, il calo dei consensi è riconducibile a un insieme di fattori, tra cui la richiesta di una politica più moderata da parte dei cittadini cileni. È possibile, infatti, che l’elezione di Boric, avvenuta sull’onda delle proteste, non abbia rappresentato a pieno il Paese reale, ancora in balìa dell’estallido. D’altronde, anche all’interno della base elettorale di sinistra, che dovrebbe rappresentare lo “zoccolo duro” del presidente, c’è stato uno scollamento: gli ambienti più radicali, infatti, si sono distaccati dal suo operato considerandolo troppo moderato, lontano dalle richieste portate in piazza nel 2019; stesso discorso con alcuni gruppi anarchici e con i movimenti indigeni, scontratisi con il presidente sulla scelta della militarizzazione della regione del Bío Bío.

Un anno dopo l’elezione, l’ex leader studentesco non è ancora riuscito a portare a termine nessuna delle sue riforme emblematiche ed è costretto ad affrontare polemiche e conflitti, sia per errori della sua squadra, sia per via di un’opposizione che non gli dà tregua. Nonostante il complicato scenario interno, tuttavia, Boric continua ad avere un alto grado di consenso all’estero, grazie soprattutto alla difesa dei diritti umani nei forum multilaterali e alla sua ferma condanna dei governi di Venezuela e Nicaragua: una posizione che lo ha allontanato da altri leader progressisti a cui spesso è stato affiancato.

A questo punto, sicuramente c’è ancora tempo per attuare il programma. Ma il presidente dovrà essere capace di apprendere dagli errori del suo primo anno di mandato, ricostruendo un esecutivo compatto, e riuscendo a far passare le riforme fondamentali per il futuro del Paese.

Archiviato inAmerica latina Articoli Dossier
TagsCile Consiglio costituzionale Costituzione estallido social Gabriel Boric Ludovica Costantini riforma tributaria

Articolo precedente

Meloni alla Cgil: se il peluche diventa sindacato

Articolo successivo

Fisco, rivolta più che “rivoluzione”

Ludovica Costantini

Articoli correlati

Il nostro Cile

El Salvador, allarme diritti umani

Corte dei conti, la tracotanza del governo

Salviamo la Costituzione

Dello stesso autore

El Salvador, allarme diritti umani

Paraguay ancora “colorado”

L’Honduras abbandona Taiwan per la Cina

El Salvador, allarme diritti umani

Primary Sidebar

Cerca nel sito
Ultimi editoriali
L’eterno ritorno dei “taxi del mare”
Agostino Petrillo    26 Settembre 2023
La versione di Giorgio: modernizzazione senza conflitto e senza popolo
Michele Mezza    25 Settembre 2023
I migranti, i 5 Stelle e il Pd
Rino Genovese    22 Settembre 2023
Ultimi articoli
Bologna, una sentenza molto attuale
Stefania Limiti    29 Settembre 2023
Paradossi nelle elezioni americane
Stefano Rizzo    29 Settembre 2023
Benvenuti a Haiti!
Vittorio Bonanni    29 Settembre 2023
“Insufficiente”. Stellantis licenzia a Mirafiori
Paolo Andruccioli    28 Settembre 2023
Meloni ci ripensa, banche in festa
Paolo Barbieri    27 Settembre 2023
Ultime opinioni
Napolitano, il craxiano del Pci
Rino Genovese    25 Settembre 2023
La violenza giovanile maschile
Stefania Tirini    13 Settembre 2023
Per una scissione nel Pd
Nicola Caprioni*    12 Settembre 2023
Dalla democrazia politica alla democrazia delle emozioni
Massimo Ilardi    7 Settembre 2023
Il bagnasciuga di Giorgia Meloni
Giorgio Graffi    4 Settembre 2023
Ultime analisi
Tutti i progetti portano a Roma
Paolo Andruccioli    28 Luglio 2023
Roma riprende la cura del ferro
Paolo Andruccioli    21 Luglio 2023
Ultime recensioni
“Io capitano” di Garrone
Antonio Tricomi    21 Settembre 2023
L’ultima rivoluzione dell’industria
Paolo Andruccioli    20 Settembre 2023
Ultime interviste
Ecco perché a Brandizzo c’è stata una strage
Paolo Andruccioli    4 Settembre 2023
“La pace è un cammino”
Guido Ruotolo    6 Giugno 2023
Ultimi forum
Welfare, il nuovo contratto sociale
Paolo Andruccioli    4 Maggio 2023
C’era una volta il welfare
Paolo Andruccioli    27 Aprile 2023
Archivio articoli

Footer

Argomenti
5 stelle Agostino Petrillo Aldo Garzia ambiente cgil Cina Claudio Madricardo covid destra elezioni Emmanuel Macron Enrico Letta Europa Francesco Francia Germania Giorgia Meloni governo draghi governo meloni guerra guerra Ucraina Guido Ruotolo immigrazione Italia Joe Biden lavoro Luca Baiada Mario Draghi Michele Mezza Paolo Andruccioli Paolo Barbieri papa partito democratico Pd Riccardo Cristiano Rino Genovese Russia sindacati sinistra Stati Uniti Stefania Limiti Ucraina Unione europea Vittorio Bonanni Vladimir Putin

Copyright © 2023 · terzogiornale spazio politico della Fondazione per la critica sociale | terzogiornale@gmail.com | design di Andrea Mattone | sviluppo web Luca Noale

Utilizziamo cookie o tecnologie simili come specificato nella cookie policy. Cliccando su “Accetto” o continuando la navigazione, accetti l'uso dei cookies.
ACCEPT ALLREJECTCookie settingsAccetto
Manage consent

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary
Sempre abilitato
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Non-necessary
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.
ACCETTA E SALVA