• Skip to primary navigation
  • Skip to main content
  • Skip to primary sidebar
  • Skip to footer

Giornale politico della fondazione per la critica sociale

  • Home
  • Chi siamo
  • Privacy Policy
  • Accedi
Home » Editoriale » L’ordine non regna a Parigi

L’ordine non regna a Parigi

4 Maggio 2023 Rino Genovese  303

Non si ferma la contestazione a Parigi e nelle principali città francesi. La giornata del primo maggio ha mostrato, come previsto, ancora una notevole capacità di mobilitazione da parte dell’intersindacale – Cfdt e Cgt, più altre sigle minori –, facendo chiarezza una volta di più sul fatto che un movimento sociale non può reggere nella durata se non trova il suo asse nelle antiche organizzazioni, pur essendo importante che siano coinvolti i nuovi soggetti, quelli delle nuove miserie. Una rivolta di matrice provinciale e piccolo-borghese, come fu quella dei “gilet gialli” qualche anno fa, non avrebbe potuto, da sé, tenere lo scontro aperto così a lungo, anche se in effetti riuscì ad andare ben al di là delle previsioni. Ora, dopo che ieri, 3 maggio, il Consiglio costituzionale ha rigettato la seconda proposta di referendum di iniziativa popolare, il prossimo appuntamento è fissato per il 6 giugno, data in cui il gruppo parlamentare centrista Liot presenterà all’Assemblea legislativa una sua proposta sulle pensioni. Bisogna ricordare che Macron e il suo governo si avvalgono soltanto di una maggioranza relativa, ed è per questo che, per approvare la riforma, hanno fatto ricorso all’articolo della Costituzione che consente di bypassare il voto parlamentare. Se le opposizioni riuscissero a sommarsi e non ci fossero defezioni, in teoria la legge voluta dal presidente potrebbe essere abrogata.

Forse la violenza dei black bloc (che il primo maggio hanno distrutto perfino uno stand del Pcf, per loro forse il partito “stalinista”) potrà influire su una ripresa del consenso intorno al governo; ma appare lampante come, con la sua politica di pura repressione poliziesca (al limite della legalità, sostiene “Le Monde”), il presidente Macron stia facendo obiettivamente il gioco della reazione lepenista, che ha sempre più il vento in poppa, Marine Le Pen potendo presentarsi, al tempo stesso, come la più conseguente paladina dell’ordine e come un’oppositrice alla riforma delle pensioni.

Che cosa fa la sinistra politica in tutto questo? Manco a dirlo, si tormenta. La Nupes, cioè la Nuova unione popolare ecologica e sociale, che fa capo a quattro partiti – la France insoumise, il Partito socialista, quello comunista e i verdi –, a un anno dalla sua fondazione, ha le sue beghe. Nel 2024 si presenterà alle europee insieme o divisa? Mélenchon, il tribuno ex trotskista ed ex socialista, leader dei “non sottomessi”, vorrebbe una soluzione unitaria; ma è molto più probabile che i socialisti (visti anche i guai che hanno all’interno, con un pezzo del partito che mal sopporta l’alleanza con Mélenchon) andranno da soli o, semmai, in alleanza unicamente con i verdi. La verità è che questa sinistra si è messa insieme per convenienza elettorale, nelle legislative del 2022, e manca di una strategia comune. C’è Mélenchon, inoltre, che è effettivamente stressante con la sua ingombrante tendenza a voler fare tutto lui – a un certo punto perfino il leader sindacale –, finendo a sua volta col favorire Marine Le Pen, con la quale vorrebbe finire al ballottaggio nelle prossime presidenziali, nel 2027. Come se poi un ex trotzkista, in una Francia che è quello che è, avrebbe più chance di vincere di una ex petainista.

Infine, ancora un’osservazione sulla Francia e l’Italia. Gianna Fracassi, dirigente della Cgil, nella conclusione dell’intervista rilasciata a “terzogiornale” (vedi qui), nega recisamente che si possa stabilire un parallelo tra la Francia e l’Italia. Secondo lei le situazioni sarebbero incomparabili, perché in Francia stanno lottando contro un peggioramento delle pensioni che in Italia, semmai, è già stato fatto al tempo del governo Monti. Già, e dov’era il sindacato allora? Perché lasciò nelle mani della demagogia leghista questo importante tema di conflitto sociale? Inoltre, in Francia sono in corso, accanto alla mobilitazione principale, rivendicazioni salariali in diverse aziende. Abbiamo visto qualcosa di simile in altri Paesi europei. Perché in Italia no?

Archiviato inEditoriale
Tagsblack bloc Francia Italia Jean-Luc Melenchon manifestazioni Nupes Parigi Rino Genovese rivendicazioni salariali sindacati sinistra

Articolo precedente

Cospito, prima vittoria

Articolo successivo

Welfare, il nuovo contratto sociale

Rino Genovese

Articoli correlati

Il significato di una parata militare

Come usare l’eredità di don Milani

La destra all’attacco

Le condizioni per la pace

Dello stesso autore

Il significato di una parata militare

La destra all’attacco

Le condizioni per la pace

Inno a Lagioia

Primary Sidebar

Cerca nel sito
Ultimi editoriali
Emilia-Romagna, la catastrofe annunciata
Massimo Serafini    5 Giugno 2023
Perché i padroni si buttano a destra?
Michele Mezza    1 Giugno 2023
La destra all’attacco
Rino Genovese    30 Maggio 2023
Ultimi articoli
Affitti brevi: Nardella controcorrente
Agostino Petrillo    7 Giugno 2023
Scontri in Kosovo, le responsabilità del premier Kurti
Vittorio Bonanni    7 Giugno 2023
Visco e la gabbia della “moderazione salariale”
Paolo Barbieri    1 Giugno 2023
DeSantis versus Trump
Stefano Rizzo    31 Maggio 2023
Governo, ecco la riduzione delle tasse per i più ricchi
Paolo Andruccioli    30 Maggio 2023
Ultime opinioni
La crisi culturale della scuola italiana
Stefania Tirini    7 Giugno 2023
Il significato di una parata militare
Rino Genovese    5 Giugno 2023
Come usare l’eredità di don Milani
Michele Mezza    5 Giugno 2023
Le condizioni per la pace
Rino Genovese    29 Maggio 2023
La destra all’attacco della cultura
Michele Mezza    15 Maggio 2023
Ultime analisi
Città da riprogettare. Roma, il caso di Porta Maggiore
Paolo Andruccioli    6 Giugno 2023
Il cantiere eterno di Roma: soldi e misteri
Paolo Andruccioli    1 Giugno 2023
Ultime recensioni
Il ritorno di Moretti
Rino Genovese    22 Maggio 2023
Europa del Nord e socialdemocrazie: un passato senza futuro?
Claudio Bazzocchi    17 Aprile 2023
Ultime interviste
“La pace è un cammino”
Guido Ruotolo    6 Giugno 2023
“Il governo Meloni illude i lavoratori”
Paolo Andruccioli    2 Maggio 2023
Ultimi forum
Welfare, il nuovo contratto sociale
Paolo Andruccioli    4 Maggio 2023
C’era una volta il welfare
Paolo Andruccioli    27 Aprile 2023
Archivio articoli

Footer

Argomenti
5 stelle Agostino Petrillo Aldo Garzia ambiente cgil Cina Claudio Madricardo covid destra elezioni Emmanuel Macron Enrico Letta Europa Francesco Francia Germania Giorgia Meloni governo draghi governo meloni guerra Guido Ruotolo immigrazione Italia Joe Biden lavoro Luca Baiada Mario Draghi Michele Mezza Paolo Andruccioli Paolo Barbieri papa partito democratico Pd Riccardo Cristiano Rino Genovese Russia Sandro De Toni sindacati sinistra Stati Uniti Stefania Limiti Ucraina Unione europea Vittorio Bonanni Vladimir Putin

Copyright © 2023 · terzogiornale spazio politico della Fondazione per la critica sociale | terzogiornale@gmail.com | design di Andrea Mattone | sviluppo web Luca Noale

Utilizziamo cookie o tecnologie simili come specificato nella cookie policy. Cliccando su “Accetto” o continuando la navigazione, accetti l'uso dei cookies.
ACCEPT ALLREJECTCookie settingsAccetto
Manage consent

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary
Sempre abilitato
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Non-necessary
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.
ACCETTA E SALVA