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La creazione di uno Stato palestinese sempre più lontana

“Due popoli due Stati”. Sono trent’anni che ascoltiamo questo mantra dopo gli accordi di Oslo del 1993 tra il premier israeliano, Yitzhak Rabin, e il...

In Israele il peggiore governo della sua storia

In uno dei Paesi più importanti e potenti del mondo, si insedia il peggior governo della sua storia, e non ne fa menzione quasi...

Israele, vittoria netta della destra estrema

Senza tema di smentita Bejamin Netanyahu può essere considerato il protagonista assoluto della politica israeliana degli ultimi decenni, il più longevo premier della storia...

Netanyahu ancora al centro della campagna elettorale israeliana

Sono passati quasi trent’anni dagli storici accordi di Oslo del 20 agosto 1993, grazie ai qualisi erano poste le basi per arrivare alla soluzione “due...

Le radici della violenza del conflitto israeliano-palestinese

Difficile dire per quale motivo Letta abbia voluto schierarsi in modo unilaterale a favore del governo di Netanyahu: a voler essere ottimisti si potrebbe...

Il Pd e il conflitto israelo-palestinese: l’errore di Letta

Gli atti simbolici sono rilevanti pure in politica. È destinata a lasciare il segno la foto di Enrico Letta raffigurato con tutti i rappresentanti del governo Draghi (meno ciò che resta di Liberi e uguali) su un palco nel quartiere ebraico di Roma. Non è in discussione il diritto di Israele né a esistere né a difendersi. Quanto piuttosto la collocazione e l’autonomia politica del Pd. Troppa fretta di schierarsi.

Se c’era infatti una positiva tradizione della sinistra italiana (fin dai tempi di Pci e Psi), era quella di far sentire la propria voce a Nord e a Sud del mondo, a Est e a Ovest. Ogni conflitto aveva (e ha) una sua specificità da approfondire. È inoltre finita da tempo la fase del mondo diviso in blocchi, o in “buoni” e “cattivi” per partito preso. I morti sono uguali da una parte e dall’altra, solo la quantità può fare la differenza. Il conflitto israelo-palestinese ha in più radici e attualità complesse nel puzzle già di per sé labirintico del Medio Oriente. Perché, allora, annullare da parte del Pd valutazioni e orientamenti in un calderone governativo? Quella immagine del palco di governo ha poi un senso, o brucia ancora di più, ora di fronte all’evolversi degli avvenimenti a Gaza dopo la decisione di Israele di intervento armato e di terra in quel territorio? Non serve certo a riflettere la foto di tutti abbracciati appassionatamente – da Matteo Salvini a Enrico Letta, da Antonio Tajani a Maria Elena Boschi, da Giovanni Toti a Virginia Raggi – con sottofondo di Hatikva, l’inno nazionale israeliano, di fronte a una grande bandiera israeliana.