• Skip to primary navigation
  • Skip to main content
  • Skip to primary sidebar
  • Skip to footer

Giornale politico della fondazione per la critica sociale

  • Home
  • Chi siamo
  • Privacy Policy
  • Accedi
Home » Editoriale » Anche la sinistra di Madrid non funziona?

Anche la sinistra di Madrid non funziona?

6 Maggio 2021 Aldo Garzia  809

Pessimo segnale per la sinistra europea il risultato delle elezioni nella Regione di Madrid, dove si è votato martedì. Esce sconfitto il “modello spagnolo”, cioè il governo che, dal 13 gennaio 2020, vede insieme socialisti del Psoe e Podemos. È un esecutivo che unisce insieme sinistra di governo e sinistra radicale accanto ad alcune liste regionali (Podemos nacque dal movimento de los indignados che si sviluppò a iniziare dal 2011). Si tratta di una unità di governo non facile, maturata dopo due elezioni politiche senza né vinti né vincitori nel 2015 e 2016. Non fu semplice, infatti, convincere Psoe e Podemos che dovevano provare a governare insieme come voleva gran parte dell’opinione pubblica iberica. Non c’erano alternative, se non tornare alle urne. Ma i socialisti erano considerati troppo “moderati” da Podemos, mentre questi ultimi erano ritenuti “poco affidabili” da chi ha avuto in varie legislature responsabilità governative (Felipe González, Luis Rodríguez Zapatero). Fu la necessità a fare virtù. Il governo di sinistra era però pure il tentativo di sperimentare un’alternativa al moderatismo blairiano, clintoniano o renziano. A provare a spostare a sinistra il baricentro di una forza che si candida al governo ci aveva già provato Jeremy Corbyn in Gran Bretagna con esiti disastrosi, anche per via della Brexit. Ora, dopo il voto di Madrid, sotto i riflettori finisce la Spagna del premer socialista Pedro Sánchez che sembrava aver imboccato la strada giusta.

La sconfitta della sinistra a Madrid è cocente. I Popolari capeggiati da Isabel Diaz Ayuso, 42 anni, presidente uscente della Regione di Madrid, ora lanciata come leader nazionale, hanno stravinto anche se per governare avranno bisogno dell’astensione di Vox (9%), formazione di estrema destra che non cela nostalgie per i decenni della dittatura di Francisco Franco, definitivamente sdoganata e con velleità di puntare al governo della Spagna.

Il Partido popular (Pp) ha ottenuto oltre il 44%. Solo due anni fa sembrava in affanno per la concorrenza al centro di Ciudadanos, nel frattempo scomparso. Il Psoe (poco oltre il 16%) è al minimo storico, superato in percentuali da Mas Madrid (17%), un nuovo gruppo politico nato da una costola di Podemos e dall’incrocio con tematiche verdi e ambientaliste.

Prima testa a saltare nel campo della sinistra è quella di Pablo Iglesias, per sette anni al vertice di Podemos, che ha annunciato l’abbandono della politica e la rinuncia al suo incarico parlamentare per fare ritorno all’insegnamento universitario. Si era dimesso di recente da vicepresidente del governo per contribuire al sogno di dare un contributo decisivo alla conquista di Madrid sbagliando giudizi e previsioni. Podemos ha ottenuto solo il 7% e la conseguente crisi che si apre al suo interno non farà certo bene al governo di Sánchez che rischia di scricchiolare. Il dato che dà la proporzione della sconfitta è che i voti del solo Pp superano quelli del blocco di sinistra Psoe, Podemos, Mas Madrid. La leadership di Podemos passa intanto a Yolanda Díaz, che aveva già sostituito Iglesias come vicepremier nonostante il suo incarico di ministro del Lavoro.

Come si spiega quello che è accaduto a Madrid? La pandemia ha stretto d’assedio la Spagna. La crisi economica conseguente è stata forte, come lo sono stati i sacrifici per chiusure e misure di profilassi sanitaria. L’insofferenza sociale per l’emergenza ha trovato sbocco nel voto. A Madrid le ultime settimane sono state roventi con slogan come “no al fascismo” indirizzati a Vox e “contro il comunismo” rivolti a Podemos (le due metà della Spagna sono inconciliabili fin dalla guerra civile degli anni Trenta). La destra del Pp e di Vox ha inoltre lanciato, dal 2020, una violentissima campagna contro il governo di sinistra, in particolare contro Podemos e Iglesias. Poi ha scelto di anticipare il voto nella Regione di Madrid facendone il banco di prova per dare una spallata a Sánchez e sperimentare la possibile alleanza con Vox. Il muro contro muro tra destra e sinistra non ha favorito quest’ultima, malgrado sia al governo. Il campanello d’allarme per il resto d’Europa è evidente.

Tuttavia, al governo Psoe-Podemos non si può imputare questa volta di non essere stato abbastanza di sinistra. Ha varato una patrimoniale per trovare soldi da investire nei settori pubblici. Ha gestito la pandemia rilanciando la sanità pubblica. Ha fatto una riforma fiscale progressiva. Ha avviato misure di intervento su ecologia e ambiente. La reazione a questi provvedimenti non ha allargato il consenso e ha ingrossato le file della destra. Confermando così che l’andamento della crisi sociale europea fa scomparire il “centro” e radicalizza il conflitto destra/sinistra. Tutto ciò mette in crisi pure le formazioni neopopuliste (di sinistra) nate dalla crisi della politica degli ultimi anni.

In questo nuovo ciclo politico, segnato dalla pandemia, la destra rinnova la sua natura reazionaria, liberista, securitaria e rassicuratrice, anti-immigrati, mentre la sinistra non sa più cos’è anche quando si pensa più laburista e attenta ai diritti individuali. È un disastro sia quando si presenta in versione blairiana, clintoniana e renziana, sia quando si presenta in versione Corbyn e Iglesias. Si ripropone quindi una riflessione di fondo: chi rappresentare e come?

Le uniche buone notizie in questi giorni vengono paradossalmente da Washington, dove la presidenza di Joe Biden vuole liberalizzare i brevetti dei vaccini contro il Covid per metterli a disposizione di tutti i paesi dopo aver aumentato gli investimenti in spesa pubblica riscoprendo lord Keynes. 

Archiviato inEditoriale
TagsAldo Garzia elezioni regionali Isabel Diaz Ayuso Madrid Partido popular podemos Psoe sinistra Yolanda Díaz

Articolo precedente

La loggia “Ungheria” e la trama dell’Eni

Articolo successivo

Aperta la stagione degli sfratti

Aldo Garzia

Seguimi

Articoli correlati

Grecia, a sinistra la fantasia al potere

La versione di Giorgio: modernizzazione senza conflitto e senza popolo

Wokismo e antiwokismo nella politica contemporanea

Senza conflitto non si selezionano le leadership

Dello stesso autore

Il chiacchiericcio sulle armi e il vincolo della deterrenza

Troppi immigrati? Perché il Nord Europa si difende

Il Risiko del premier e del candidato alla presidenza della Repubblica

America latina, l’ora di una nuova sinistra meticcia

Primary Sidebar

Cerca nel sito
Ultimi editoriali
L’eterno ritorno dei “taxi del mare”
Agostino Petrillo    26 Settembre 2023
La versione di Giorgio: modernizzazione senza conflitto e senza popolo
Michele Mezza    25 Settembre 2023
I migranti, i 5 Stelle e il Pd
Rino Genovese    22 Settembre 2023
Ultimi articoli
Bologna, una sentenza molto attuale
Stefania Limiti    29 Settembre 2023
Paradossi nelle elezioni americane
Stefano Rizzo    29 Settembre 2023
Benvenuti a Haiti!
Vittorio Bonanni    29 Settembre 2023
“Insufficiente”. Stellantis licenzia a Mirafiori
Paolo Andruccioli    28 Settembre 2023
Meloni ci ripensa, banche in festa
Paolo Barbieri    27 Settembre 2023
Ultime opinioni
Napolitano, il craxiano del Pci
Rino Genovese    25 Settembre 2023
La violenza giovanile maschile
Stefania Tirini    13 Settembre 2023
Per una scissione nel Pd
Nicola Caprioni*    12 Settembre 2023
Dalla democrazia politica alla democrazia delle emozioni
Massimo Ilardi    7 Settembre 2023
Il bagnasciuga di Giorgia Meloni
Giorgio Graffi    4 Settembre 2023
Ultime analisi
Tutti i progetti portano a Roma
Paolo Andruccioli    28 Luglio 2023
Roma riprende la cura del ferro
Paolo Andruccioli    21 Luglio 2023
Ultime recensioni
“Io capitano” di Garrone
Antonio Tricomi    21 Settembre 2023
L’ultima rivoluzione dell’industria
Paolo Andruccioli    20 Settembre 2023
Ultime interviste
Ecco perché a Brandizzo c’è stata una strage
Paolo Andruccioli    4 Settembre 2023
“La pace è un cammino”
Guido Ruotolo    6 Giugno 2023
Ultimi forum
Welfare, il nuovo contratto sociale
Paolo Andruccioli    4 Maggio 2023
C’era una volta il welfare
Paolo Andruccioli    27 Aprile 2023
Archivio articoli

Footer

Argomenti
5 stelle Agostino Petrillo Aldo Garzia ambiente cgil Cina Claudio Madricardo covid destra elezioni Emmanuel Macron Enrico Letta Europa Francesco Francia Germania Giorgia Meloni governo draghi governo meloni guerra guerra Ucraina Guido Ruotolo immigrazione Italia Joe Biden lavoro Luca Baiada Mario Draghi Michele Mezza Paolo Andruccioli Paolo Barbieri papa partito democratico Pd Riccardo Cristiano Rino Genovese Russia sindacati sinistra Stati Uniti Stefania Limiti Ucraina Unione europea Vittorio Bonanni Vladimir Putin

Copyright © 2023 · terzogiornale spazio politico della Fondazione per la critica sociale | terzogiornale@gmail.com | design di Andrea Mattone | sviluppo web Luca Noale

Utilizziamo cookie o tecnologie simili come specificato nella cookie policy. Cliccando su “Accetto” o continuando la navigazione, accetti l'uso dei cookies.
ACCEPT ALLREJECTCookie settingsAccetto
Manage consent

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary
Sempre abilitato
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Non-necessary
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.
ACCETTA E SALVA