• Skip to primary navigation
  • Skip to main content
  • Skip to primary sidebar
  • Skip to footer

Giornale politico della fondazione per la critica sociale

  • Home
  • Chi siamo
  • Privacy Policy
  • Accedi
Home » Editoriale » Indulto in Catalogna? Sánchez lo propone, la destra va allo scontro

Indulto in Catalogna? Sánchez lo propone, la destra va allo scontro

28 Maggio 2021 Aldo Garzia  639

Soluzione politica, che può essere un indulto, per i dodici indipendentisti catalani ancora in carcere dall’autunno 2017? Per il premier socialista Pedro Sánchez bisogna procedere in questa direzione perché “la vendetta non è un valore costituzionale e bisogna pensare su tempi lunghi”. Lo ha dichiarato nei giorni scorsi in parlamento rivolgendosi alla destra del Partito popolare (Pp) e di Vox (partito neofranchista nato nel 2013), che invece ha riacceso le polemiche contro la soluzione ragionevole del conflitto tra separatisti catalani e Stato centrale.

Dodici persone in carcere nel cuore dell’Europa mediterranea per reati certo gravi, come il tentativo di secessione, ma pur sempre di opinione, è un problema che va risolto, anche perché non favorisce la distensione tra Madrid e Barcellona. Sulla via di un nuovo patto di coesistenza nel medesimo Stato gravano infatti come un macigno carcere e condanne. Tra gli incarcerati c’è Oriol Junqueras, ex vicepresidente della Catalogna, condannato a tredici anni di carcere, mentre l’ex presidente Carles Puigdemont è andato a risiedere a Bruxelles “in esilio”. Tre ex consiglieri catalani – Jordi Turull, Raül Romeva e Dolors Bassa – sono stati condannati per “sedizione” a dodici anni di prigione. Altri due – Josep Rull e Joaquim Forn – sono stati puniti con dieci anni e mezzo di carcere. Carme Forcadell, ex presidente della Catalogna, è stata condannata a undici anni e mezzo, pure lei per “sedizione”. Jordi Sanchez e Jordi Cuixart, militanti secessionisti, sono stati condannati a nove anni. Altri condannati: Santi Vila, Carles Mundó e Meritxell Borràs.

Con l’indulto si avvierebbe la soluzione del conflitto dal punto di vista delle pene giudiziarie e sarebbe un gesto politico distensivo in grado di riaprire il dialogo tra Stato centrale e Barcellona. I socialisti del Psoe e la sinistra di Unidos Podemos, al governo insieme, hanno pochi dubbi seppure con dibattito interno plurale (Felipe González, premier degli anni ottanta, è contrario; José Luis Rodríguez Zapatero, premier dal 2004 al 2011, è favorevole; alcune realtà territoriali del Psoe temono la ripresa del secessionismo).

Contrari a tale opzione non sono tuttavia solo Pp e Vox attestati su un nazionalismo ottuso che non prende atto della necessità di una riforma confederale dello Stato.  A dare una mano alla destra ci ha pensato la Corte suprema spagnola, massimo organo giudiziario, esprimendo parere negativo sull’indulto: una posizione non vincolante, che però pesa e ripropone il tema della non indipendenza della magistratura spagnola (fa sempre l’occhiolino alla destra per antica tradizione). Sulla base del parere giuridico della Corte suprema l’indulto allo studio del governo potrebbe essere tecnicamente solo parziale, perché – secondo i giudici – è “soluzione inaccettabile” in quanto “non vi è segno di pentimento da parte dei condannati”.

La destra, ringalluzzita dalla sconfitta di Psoe e Podemos nelle recenti elezioni regionali di Madrid, tenta perciò la spallata contro il governo proprio a partire dall’infuocata polemica intorno all’indulto. Il parere del governo è di segno opposto. Secondo il premier Sánchez, solo il dialogo può dare risposta alla crisi istituzionale che si è aperta nel 2017, quando fu indetto in Catalogna un referendum al di fuori delle regole costituzionali per dire sì o no all’ipotesi di secessione. Una mano tesa a favore del dialogo sull’indulto e non solo, incoraggiante per Sánchez, è venuta dalla nuova giunta regionale catalana presieduta da Pere Aragonès, esponente di Sinistra repubblicana (Erc), che appoggia in modo decisivo per numero di seggi il governo a Madrid. È una opportunità che non si può perdere.

Per Pablo Casado, leader del Pp, l’indulto sarebbe invece “un tradimento” perché in carcere ci sono dei “golpisti”. Stessa posizione di Vox che ha annunciato manifestazioni in tutta la Spagna per stroncare la possibilità dell’indulto. Lo scontro sul nodo dell’unità nazionale – è bene saperlo – favorisce nell’immediato la destra. Il nazionalismo è una bandiera istintiva, populista e pericolosa sotto tutte le latitudini. Pensare a moderne forme statali e di mediazione politica presuppone intelligenza politica e riformismo che di solito abitano a sinistra.

Archiviato inEditoriale
TagsAldo Garzia Catalogna indulto Pedro Sánchez Spagna

Articolo precedente

Chi ha vinto la “guerra dei vent’anni” 2001-2021?/1

Articolo successivo

Appalti e sciacalli. Il rischio di un nuovo “post-terremoto”

Aldo Garzia

Seguimi

Articoli correlati

In Spagna sconfitta della sinistra alle amministrative

La destra all’attacco

Spagna, sinistra a rischio

Sánchez non ci sta

Dello stesso autore

Il chiacchiericcio sulle armi e il vincolo della deterrenza

Troppi immigrati? Perché il Nord Europa si difende

Il Risiko del premier e del candidato alla presidenza della Repubblica

America latina, l’ora di una nuova sinistra meticcia

Primary Sidebar

Cerca nel sito
Ultimi editoriali
La destra all’attacco
Rino Genovese    30 Maggio 2023
Perché la destra non assumerebbe in Rai Giordano Bruno o McLuhan?
Michele Mezza    29 Maggio 2023
Bonaccini o non Bonaccini? È questo il problema?
Claudio Bazzocchi    26 Maggio 2023
Ultimi articoli
Visco e la gabbia della “moderazione salariale”
Paolo Barbieri    1 Giugno 2023
DeSantis versus Trump
Stefano Rizzo    31 Maggio 2023
Governo, ecco la riduzione delle tasse per i più ricchi
Paolo Andruccioli    30 Maggio 2023
In Spagna sconfitta della sinistra alle amministrative
Vittorio Bonanni    30 Maggio 2023
Vince il Sultano
Vittorio Bonanni    29 Maggio 2023
Ultime opinioni
Le condizioni per la pace
Rino Genovese    29 Maggio 2023
La destra all’attacco della cultura
Michele Mezza    15 Maggio 2023
Come Elly Schlein è diventata segretaria
Claudio Bazzocchi    10 Maggio 2023
Lucia Annunziata resuscita Fini per parlare alla sinistra
Michele Mezza    26 Aprile 2023
Un manifesto di diritti, una lotta di potere
Michele Mezza    24 Aprile 2023
Ultime analisi
Il cantiere eterno di Roma: soldi e misteri
Paolo Andruccioli    1 Giugno 2023
I conservatori, i progressisti e il mondo contemporaneo
Michele Mezza    23 Maggio 2023
Ultime recensioni
Il ritorno di Moretti
Rino Genovese    22 Maggio 2023
Europa del Nord e socialdemocrazie: un passato senza futuro?
Claudio Bazzocchi    17 Aprile 2023
Ultime interviste
“Il governo Meloni illude i lavoratori”
Paolo Andruccioli    2 Maggio 2023
La manovra del governo Meloni: sotto i numeri niente
Paolo Andruccioli    17 Aprile 2023
Ultimi forum
Welfare, il nuovo contratto sociale
Paolo Andruccioli    4 Maggio 2023
C’era una volta il welfare
Paolo Andruccioli    27 Aprile 2023
Archivio articoli

Footer

Argomenti
5 stelle Agostino Petrillo Aldo Garzia ambiente cgil Cina Claudio Madricardo covid destra elezioni Emmanuel Macron Enrico Letta Europa Francesco Francia Germania Giorgia Meloni governo draghi governo meloni guerra Guido Ruotolo immigrazione Italia Joe Biden lavoro Luca Baiada Mario Draghi Michele Mezza Paolo Andruccioli Paolo Barbieri papa partito democratico Pd Riccardo Cristiano Rino Genovese Russia Sandro De Toni sindacati sinistra Stati Uniti Stefania Limiti Ucraina Unione europea Vittorio Bonanni Vladimir Putin

Copyright © 2023 · terzogiornale spazio politico della Fondazione per la critica sociale | terzogiornale@gmail.com | design di Andrea Mattone | sviluppo web Luca Noale

Utilizziamo cookie o tecnologie simili come specificato nella cookie policy. Cliccando su “Accetto” o continuando la navigazione, accetti l'uso dei cookies.
ACCEPT ALLREJECTCookie settingsAccetto
Manage consent

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary
Sempre abilitato
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Non-necessary
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.
ACCETTA E SALVA