• Skip to primary navigation
  • Skip to main content
  • Skip to primary sidebar
  • Skip to footer

Giornale politico della fondazione per la critica sociale

  • Home
  • Chi siamo
  • Privacy Policy
  • Accedi
Home » Editoriale » Il risveglio di Enrico Letta

Il risveglio di Enrico Letta

21 Maggio 2021 Rino Genovese  463

Nelle righe finali del suo articolo pubblicato su questo sito il 12 maggio scorso, Paolo Barbieri esortava il Pd a “mettere le vele a vento”, considerando come Biden, negli Stati Uniti, si stia impegnando in una politica economica di spesa pubblica fortemente espansiva – ed esortava a farlo anche a costo di mettersi un po’ in urto con il governo Draghi. Detto fatto, Letta sembra essersi scosso dal suo torpore (che, per quanto riguarda il Pd, durava già dalla fase terminale della segreteria di Zingaretti), e ha tirato fuori la grande mossa di uno straccio di proposta in materia di fisco: intervenire sulla tassa di successione – oggi in Italia ridicolmente bassa rispetto ad altri paesi europei – almeno per i patrimoni superiori a un milione di euro, con il fine di destinare le risorse ai giovani. Una cosuccia in fondo leggera leggera, a cui però Draghi ha risposto a stretto giro picche: “Non è questo il momento di prendere, da parte dello Stato, ma di dare”. Una frase che gli avevamo già sentito dire, e che ci aveva già un po’ colpito. Uno Stato, infatti (anche una comunità sovranazionale di Stati come quella europea), non può “dare” all’infinito e senza limiti, evitando di porsi il problema: da chi prendere? Sappiamo anche noi che, in economia, si parla di un effetto “moltiplicatore” della spesa pubblica. E questo va bene, nel senso di un “se dai cento, poi, per l’effetto di volano che così si produce, riprendi centodieci o centoventi o centotrenta”; e a quel punto le tasse le fai pagare sul sovrappiù che si è creato (parlando certo piuttosto alla buona).

Ma il punto è che, nell’uscita da una pandemia che ha tenuto ferma la gran parte delle attività produttive per circa un anno e mezzo, in una situazione di emergenza, uno Stato può e deve senza dubbio anticipare i soldi, ma dovrà poi pure rifarsi su qualcuno in attesa del “ritorno”, che si vedrà nel tempo medio-lungo, se non vuole far crescere in maniera esponenziale il proprio debito pubblico, con tutti i rischi che ciò comporta sui mercati finanziari, da cui quello stesso debito pubblico dipende (e un discorso analogo vale, in senso più generale, per l’Europa). Ora, noi sapremmo bene su chi rifarci, nel frattempo – anche in una prospettiva temporale più ampia, se volessimo mettere mano a quella cosa fuori moda chiamata “ridistribuzione” –, noi li chiamiamo “i ricchi”.

Questi signori sono usciti, o stanno uscendo, dalla pandemia in gran parte più facoltosi di prima, perché, per forza di cose, se non altro hanno dovuto risparmiare (niente gozzoviglie e spese voluttuarie, zero viaggi, meno di tutto). Gli anziani scampati alla morte da Covid (quel virus che ha colpito molto di più i meno ricchi, bisogna dire) perché mai dovrebbero evitare di “dare” o dovrebbero addirittura disporsi a “prendere” qualcosa? Se essi si interrogassero un pochino intorno alla fine della propria vita (da augurare il più tardi possibile, naturalmente), perché non potrebbero lasciare allo Stato una piccola parte – da calcolare secondo il criterio di progressività sancito dalla nostra Costituzione – dei propri patrimoni superiori al milione di euro?

In verità, parlare di una tassa di successione appena un po’ meno lieve di quella attuale è proprio il “minimo sindacale”, per citare ancora l’articolo di Paolo Barbieri. Una bella patrimoniale sui redditi alti, soprattutto sul denaro tenuto in banca o investito in titoli finanziari, sarebbe ciò che ci vorrebbe. Ma sappiamo che, per un obiettivo del genere, dovremmo avere tutto un altro governo (e anche tutto un altro partito di sinistra o centrosinistra).

Per concludere, bene ha fatto Letta a porre la questione della tassa di successione, sebbene sia ancora troppo poco. Se il Pd vuole avere qualche speranza non di vincere le prossime elezioni, ma almeno di perderle con onore, dovrà insistere nel delineare delle proposte credibili che lo smarchino dal governo Draghi, che per molti aspetti decisivi – e quello fiscale è uno di questi – non può e non potrà che subire i veti della destra. A quando, dunque, un Letta di governo e opposizione al tempo stesso?

Archiviato inEditoriale
TagsEnrico Letta fisco Mario Draghi Rino Genovese tassa di successione

Articolo precedente

L’Unione europea alla guerra dei vaccini

Articolo successivo

Avanti Cile!

Rino Genovese

Articoli correlati

“Storia dei razzismi” di Renato Foschi

Caso Regeni a una svolta?

Napolitano, il craxiano del Pci

I migranti, i 5 Stelle e il Pd

Dello stesso autore

“Storia dei razzismi” di Renato Foschi

Caso Regeni a una svolta?

Napolitano, il craxiano del Pci

I migranti, i 5 Stelle e il Pd

Primary Sidebar

Cerca nel sito
Ultimi editoriali
Caso Regeni a una svolta?
Rino Genovese    28 Settembre 2023
L’eterno ritorno dei “taxi del mare”
Agostino Petrillo    26 Settembre 2023
La versione di Giorgio: modernizzazione senza conflitto e senza popolo
Michele Mezza    25 Settembre 2023
Ultimi articoli
Slovacchia, vince il partito contrario alla guerra
Vittorio Bonanni    3 Ottobre 2023
Bologna, una sentenza molto attuale
Stefania Limiti    29 Settembre 2023
Paradossi nelle elezioni americane
Stefano Rizzo    29 Settembre 2023
Benvenuti a Haiti!
Vittorio Bonanni    29 Settembre 2023
“Insufficiente”. Stellantis licenzia a Mirafiori
Paolo Andruccioli    28 Settembre 2023
Ultime opinioni
Napolitano, il craxiano del Pci
Rino Genovese    25 Settembre 2023
La violenza giovanile maschile
Stefania Tirini    13 Settembre 2023
Per una scissione nel Pd
Nicola Caprioni*    12 Settembre 2023
Dalla democrazia politica alla democrazia delle emozioni
Massimo Ilardi    7 Settembre 2023
Il bagnasciuga di Giorgia Meloni
Giorgio Graffi    4 Settembre 2023
Ultime analisi
Tutti i progetti portano a Roma
Paolo Andruccioli    28 Luglio 2023
Roma riprende la cura del ferro
Paolo Andruccioli    21 Luglio 2023
Ultime recensioni
Singolarità Milano
Agostino Petrillo    3 Ottobre 2023
“Storia dei razzismi” di Renato Foschi
Rino Genovese    2 Ottobre 2023
Ultime interviste
Ecco perché a Brandizzo c’è stata una strage
Paolo Andruccioli    4 Settembre 2023
“La pace è un cammino”
Guido Ruotolo    6 Giugno 2023
Ultimi forum
Welfare, il nuovo contratto sociale
Paolo Andruccioli    4 Maggio 2023
C’era una volta il welfare
Paolo Andruccioli    27 Aprile 2023
Archivio articoli

Footer

Argomenti
5 stelle Agostino Petrillo Aldo Garzia ambiente cgil Cina Claudio Madricardo covid destra elezioni Emmanuel Macron Enrico Letta Europa Francesco Francia Germania Giorgia Meloni governo draghi governo meloni guerra guerra Ucraina Guido Ruotolo immigrazione Italia Joe Biden lavoro Luca Baiada Mario Draghi Michele Mezza Paolo Andruccioli Paolo Barbieri papa partito democratico Pd Riccardo Cristiano Rino Genovese Russia sindacati sinistra Stati Uniti Stefania Limiti Ucraina Unione europea Vittorio Bonanni Vladimir Putin

Copyright © 2023 · terzogiornale spazio politico della Fondazione per la critica sociale | terzogiornale@gmail.com | design di Andrea Mattone | sviluppo web Luca Noale

Utilizziamo cookie o tecnologie simili come specificato nella cookie policy. Cliccando su “Accetto” o continuando la navigazione, accetti l'uso dei cookies.
ACCEPT ALLREJECTCookie settingsAccetto
Manage consent

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary
Sempre abilitato
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Non-necessary
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.
ACCETTA E SALVA