Parliamo di un successo al di là delle aspettative. Roma, Torino, anche città minori come Savona o Cosenza, tutte – tranne Trieste per un soffio – sono andate al centrosinistra. Non c’è stata praticamente partita con la destra, che ha di certo sbagliato i candidati, ma soprattutto ha pagato gli umori ondivaghi sui vaccini e una più o meno esplicita simpatia per i “no pass” – oltre che un generale posizionamento estremistico, dovuto alla leadership di Salvini e Meloni.
Per il centrosinistra è la conferma, tuttavia, che al di là del Pd non sembra si possa andare. Una coalizione che abbia in sé una consistente componente di sinistra è ancora di là da venire. Il dato su cui occorrerà riflettere, inoltre, è quello dell’alto astensionismo. In elezioni politiche generali questo sarà sicuramente, almeno in parte, riassorbito. I risultati elettorali che abbiamo di fronte sono confortanti, quindi, inducono perfino a un certo ottimismo. Ma il secondo tempo della partita contro la destra – quando sarà, nel 2022 o nel 2023 – è ancora tutto da giocare.