
Secondo i dati dell’Istituto brasiliano di geografia e statistica, il Brasile ha una popolazione di 211 milioni di abitanti, di cui cinquantanove vivono sotto la soglia di povertà, e nove milioni e mezzo in estrema povertà. Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica “The Lancet” (giovedì 29 maggio)mostra come il programma Bolsa Familia, che copre più di cinquanta milioni di brasiliani – creato dall’ex presidente Fernando Henrique Cardoso, e ampliato da Luiz Inácio Lula da Silva, nel periodo compreso tra il 2004 e il 2019 –, abbia evitato più di 713.000 morti e circa 8,2 milioni di ricoveri di persone vulnerabili. Nei bambini sotto i cinque anni, la mortalità è diminuita del 33% e, negli ultrasettantenni, i ricoveri si sono ridotti del 48%.
Bolsa Familia è nata nel 2003, con un costo di appena lo 0,5% del Pil. Nel corso degli anni, si è imposta come un importante sollievo socioeconomico per le famiglie. La rivista “World Development Perspectives” ha evidenziato che il 64% della prima generazione di figli di Bolsa Familia sono ora degli adulti che non hanno più bisogno di aiuti pubblici. Altri studi hanno mostrato come questo sostegno abbia ridotto i casi e i decessi per tubercolosi, i tassi di Hiv e la mortalità materno-infantile. Obiettivo del programma è, da un lato, ridurre nel breve termine gli effetti della povertà mediante erogazione di sussidi pubblici; dall’altro, ridurre la povertà nel lungo termine, valorizzando il capitale umano mediante un trasferimento condizionato di denaro.
Il programma è stato il fulcro della politica sociale del presidente Lula da Silva, e uno dei fattori che hanno determinato la sua vittoria nel 2006. Ha contribuito alla riduzione della povertà in Brasile, diminuita del 27,7% durante il suo primo mandato. Di recente, anche il Centro di studi politici della Fondazione Getúlio Vargas ha pubblicato uno studio con i dati della forte riduzione del numero di persone in povertà in Brasile, tra il 2003 e il 2005. Altre ricerche hanno sottolineato che, grazie a tale programma, si è verificato un miglioramento del mercato del lavoro e del reddito reali.
Lo studio di “The Lancet” ha avuto lo scopo di valutare l’effetto di Bolsa Familia sui tassi complessivi di mortalità e ospedalizzazione, negli ultimi due decenni, e di prevedere i potenziali effetti dell’espansione di questo programma fino al 2030. Lo studio ha combinato valutazioni di impatto retrospettive, dal 2000 al 2019, con modelli di microsimulazione fino al 2030. In primo luogo, l’effetto sui tassi complessivi di mortalità e ospedalizzazione è stato stimato in diversi gruppi di età, adeguandosi a tutti i fattori demografici, socioeconomici e sanitari pertinenti. I modelli sono stati poi applicati a 3671 comuni. Oltre ai benefici risultati, ottenuti nel ventennio passato, “The Lancet” rileva come una espansione della copertura della Bolsa Familia potrebbe evitare ulteriori ricoveri e 683.721 decessi entro il 2030, rispetto agli scenari di una copertura ridotta.
Nell’attuale periodo di crisi, l’espansione del trasferimento di denaro condizionale potrebbe prevenire un gran numero di ricoveri e decessi in tutto il mondo, e dovrebbe essere adottata come una strategia cruciale per raggiungere l’obiettivo di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite relativo alla salute. I programmi di questo tipo trasferiscono denaro alle famiglie povere, a condizione che i genitori soddisfino requisiti specifici, incentrati sulla salute e sull’istruzione, con l’obiettivo di alleviare la povertà a breve termine, rompendone il ciclo intergenerazionale. Nel caso della Bolsa Familia, l’ammissibilità al beneficio è determinata dal reddito familiare pro-capite. Sono ammesse le famiglie in povertà che hanno figli di età inferiore ai sette anni, donne incinte e adolescenti di età inferiore ai diciotto anni. Le condizioni che le famiglie devono garantire, per essere ammesse al beneficio, includono la frequenza scolastica, le vaccinazioni e le cure prenatali.
Attualmente, il programma copre più di venti milioni di famiglie, ovvero cinquantacinque milioni di persone, trasferendo una media di 139 dollari al mese a ciascuna famiglia, con un budget complessivo di circa 34,5 miliardi di dollari nel 2023. Dalla sua istituzione, nel 2004, la Bolsa Familia ha avuto effetti sostanziali anche sugli indicatori educativi, migliorando così direttamente la qualità della vita delle famiglie beneficiarie.
Al contrario, Donald Trump ha annunciato tagli alla cooperazione e agli aiuti umanitari precedentemente veicolati dall’United States Agency for International Development, l’agenzia governativa statunitense che fornisce aiuti allo sviluppo e aiuti umanitari in tutto il mondo, fondata nel 1961. Gli effetti di tale decisione non tarderanno a ripercuotersi sui Paesi del Sud del mondo. Mentre lo studio pubblicato da “The Lancet” dimostra come gli aiuti statali, se bene impiegati, non solo comportino una diminuzione dei malati e una riduzione dei costi per il sistema sanitario, ma aumentino anche la produttività di un Paese.