• Skip to primary navigation
  • Skip to main content
  • Skip to primary sidebar
  • Skip to footer

Giornale politico della fondazione per la critica sociale

  • Home
  • Chi siamo
  • Privacy Policy
  • Accedi
Home » Articoli » Gas, comincia il negoziato vero sul “tetto al prezzo dinamico”

Gas, comincia il negoziato vero sul “tetto al prezzo dinamico”

Si sta trattando sulle modifiche alla proposta della Commissione europea, che la rendano praticabile

25 Novembre 2022 Lorenzo Consoli  369

Il Consiglio straordinario dei ministri dell’energia dell’Unione europea, svoltosi giovedì 24 novembre a Bruxelles, ha registrato il consenso dei Ventisette su due importanti regolamenti, che influenzeranno positivamente la situazione degli approvvigionamenti di gas e lo sviluppo delle energie rinnovabili. Ma ha marcato anche un importante passo avanti per quanto riguarda l’introduzione, finalmente, di un “tetto al prezzo dinamico”, ribattezzato “meccanismo di correzione del mercato”, che limiti i rincari del prezzo del gas importato in Europa. L’accordo tra gli Stati membri, su questo tema controverso, è ancora lontano – ma quantomeno esiste ora il testo di una proposta formale, che la Commissione europea ha presentato il 22 novembre, e che servirà come base su cui i ministri e i loro tecnici potranno costruire un meccanismo più credibile, efficace e soprattutto praticabile di quello prospettato da Bruxelles, chiaramente destinato a non essere mai attivato. 

I due regolamenti di emergenza, su cui i ministri hanno espresso il loro accordo di massima (senza tuttavia passare ancora all’approvazione finale), erano stati proposti dalla Commissione europea rispettivamente il 9 novembre scorso (sull’accelerazione dei procedimenti autorizzativi per gli impianti di energia rinnovabile), e il 18 ottobre (sugli acquisti congiunti e su un sistema di solidarietà fra gli Stati membri per le forniture di gas).

L’intesa è che i due testi giuridici (si tratta di regolamenti del Consiglio Ue, che non prevedono la partecipazione del parlamento europeo al processo decisionale) siano adottati formalmente nella prossima riunione straordinaria del Consiglio Energia, il 13 dicembre, ma a condizione che i ministri raggiungano, nel frattempo, un accordo sulle modifiche da apportare  alla terza – e molto più controversa – proposta di regolamento di emergenza: quella, appunto, sul meccanismo di correzione del mercato, il “price cap dinamico”. L’approvazione, in sostanza, dovrà avvenire “a pacchetto” per tutti e tre i testi. Se l’accordo non sarà ancora possibile il 13 dicembre, la questione potrà essere portata al livello politico più alto, durante il Consiglio europeo dei capi di Stato e di governo, due giorni dopo, sempre a Bruxelles, per essere poi risolta – si spera – all’ultimo Consiglio Energia dell’anno, il 19 dicembre.

La proposta della Commissione sul “meccanismo di correzione del mercato” ha l’obiettivo dichiarato di limitare gli episodi di prezzi eccessivi del gas naturale, non correlati ai prezzi di altre borse del gas – in particolare sul mercato del Gnl, il gas naturale liquefatto –, e si applicherà al prezzo dei derivati nella borsa europea Ttf di Amsterdam, che rappresentano circa l’80% delle transazioni, e determinano poi i prezzi al dettaglio del gas nell’Unione. L’attivazione del meccanismo consisterà sostanzialmente in un divieto di eseguire gli ordini di derivati a un mese, nella borsa Ttf, al di sopra del tetto stabilito. 

Il meccanismo è molto diverso dal “corridoio di prezzo dinamico” che chiedevano quindici Stati membri (fra cui Italia, Francia, Spagna, Polonia e Grecia). È per definizione di emergenza e temporaneo, e sarà attivabile per un anno, a partire dal primo gennaio 2023, solo se e quando si verifichino una serie di precise condizioni sul mercato. La Commissione propone di fissare il price cap a 275 euro per Mwh, un livello altissimo, raggiunto e superato solo poche volte durante le ultime due settimane di agosto, quando i prezzi toccarono picchi senza precedenti. Ma questo è solo il primo degli elementi del meccanismo. Il tetto al prezzo, secondo la proposta, non solo andrebbe applicato unicamente ai derivati a un mese (che costituiscono poco più del 20% del mercato Ttf di Amsterdam), lasciando fuori gli altri tipi di transazioni, ma dovrebbe essere raggiunto o superato per almeno due settimane di seguito.

Inoltre, ci sono altre due condizioni che dovrebbero verificarsi per attivare il meccanismo: nelle due settimane di superamento del tetto dovrebbe verificarsi anche, e per almeno dieci giorni consecutivi, una divergenza (spread) di almeno 58 euro fra il prezzo spot del gas nella borsa Ttf e un prezzo di riferimento per il gas naturale liquefatto (Gnl), calcolato sulla base della media giornaliera di un paniere di indicatori (il Mercato spot giornaliero del Mediterraneo, il Mercato spot giornaliero dell’Europa Nordoccidentale e una valutazione giornaliera prodotta dall’Acer, l’Agenzia europea per la cooperazione dei regolatori dell’energia). 

Tutte queste condizioni non si sono mai verificate contemporaneamente neanche durante la crisi dei prezzi di agosto, che dunque il meccanismo di correzione del mercato, così com’è progettato, non avrebbe potuto evitare. È una contraddizione evidente rispetto alla motivazione principale per l’introduzione del price cap, invocata dai quindici Stati membri favorevoli e dalla stessa Commissione, che sarebbe proprio quella di impedire che si ripeta quanto è successo ad agosto. Non sorprendono, dunque, le critiche giunte da questi Paesi, emblematicamente rappresentate dalla reazione della ministra spagnola dell’Energia, Teresa Ribera, che ha definito la proposta “uno scherzo di cattivo gusto”.

Tra le modifiche possibili, per arrivare a un accordo, secondo quanto ha suggerito la stessa Ribera, c’è una forte riduzione del tetto al prezzo di 275 euro per Mwh (il ministro greco, Kostas Skrekas, ha proposto di abbassarlo a 150-200 euro), o addirittura la sua eliminazione e sostituzione con un semplice sovrappiù (lo spread) rispetto al prezzo medio registrato sui mercati internazionali, per mantenere l’Unione europea attrattiva per i flussi di Gnl. E naturalmente andrebbe ridotto anche il periodo eccezionalmente lungo (quindici giorni) in cui devono verificarsi i rincari oltre il limite previsto, per poter attivare il meccanismo.   

La circostanza che ora potrebbe cambiare tutto, e rendere più concretizzabile l’accordo sul price cap, è proprio la forte riduzione d’influenza che avrà la Commissione sui negoziati: dopo aver messo sul tavolo la sua proposta, l’esecutivo comunitario non può impedire che i ministri la modifichino anche in modo sostanziale. “Se i ministri possono cambiare, emendare la proposta della Commissione? Sì, naturalmente, questo è un diritto del Consiglio” – ha ammesso la commissaria Ue all’Energia, Kadri Simson, durante la conferenza stampa al termine della riunione del 24 novembre.

Sul price cap – ha aggiunto Simson – “ci sono dei negoziati in corso, e io ho fiducia nel fatto che i ministri, con i loro emendamenti, terranno presente che qualunque meccanismo concorderemo dovrà funzionare in modo da non compromettere la nostra sicurezza degli approvvigionamenti. Naturalmente, se vediamo che davvero questo meccanismo è progettato in un modo per cui il gas naturale liquefatto viene dirottato altrove sui mercati internazionali, possiamo sospenderlo”.

Nel corso della stessa conferenza stampa, il ministro ceco dell’Industria, Jozef Sikela, presidente di turno del Consiglio Energia, si è mostrato alquanto ottimista sul fatto che si possa raggiungere un accordo sul price cap il 13 dicembre; e ha affermato di non credere che sarà necessario passare al voto a maggioranza qualificata (come giuridicamente sarebbe possibile fare) per approvare il testo. “Non mi aspetto che non ci sia consenso su questo punto”, da parte degli Stati membri, perché “la posta in gioco è troppo alta”, ha osservato. “Negozieremo, ci ascolteremo reciprocamente: ho l’impegno di tutti gli Stati membri a partecipare a questo duro lavoro, e abbiamo un chiaro obiettivo: approvare il 13 dicembre queste proposte di regolamento, tutte insieme” – ha concluso Sikela.

Archiviato inArticoli
TagsCommissione europea gas Jozef Sikela Kadri Simson Lorenzo Consoli price cap Teresa Ribera tetto al prezzo dinamico Unione europea

Articolo precedente

Caso Soumahoro, autogol a sinistra

Articolo successivo

La scuola tra cooperazione e competizione

Lorenzo Consoli

Articoli correlati

Slovacchia, vince il partito contrario alla guerra

Legge Ue sul ripristino della natura, una vittoria apparente

Foresta amazzonica: Lula e Petro uniti nella lotta

Salario minimo: Elly nella direzione giusta

Dello stesso autore

Legge Ue sul ripristino della natura, una vittoria apparente

Accordo Ue per il Patto sull’immigrazione e l’asilo: un punto di svolta

Unione europea, un “price cap” sempre più irraggiungibile

Prezzo del gas, la Commissione europea attendista

Primary Sidebar

Cerca nel sito
Ultimi editoriali
Caso Regeni a una svolta?
Rino Genovese    28 Settembre 2023
L’eterno ritorno dei “taxi del mare”
Agostino Petrillo    26 Settembre 2023
La versione di Giorgio: modernizzazione senza conflitto e senza popolo
Michele Mezza    25 Settembre 2023
Ultimi articoli
Slovacchia, vince il partito contrario alla guerra
Vittorio Bonanni    3 Ottobre 2023
Bologna, una sentenza molto attuale
Stefania Limiti    29 Settembre 2023
Paradossi nelle elezioni americane
Stefano Rizzo    29 Settembre 2023
Benvenuti a Haiti!
Vittorio Bonanni    29 Settembre 2023
“Insufficiente”. Stellantis licenzia a Mirafiori
Paolo Andruccioli    28 Settembre 2023
Ultime opinioni
Napolitano, il craxiano del Pci
Rino Genovese    25 Settembre 2023
La violenza giovanile maschile
Stefania Tirini    13 Settembre 2023
Per una scissione nel Pd
Nicola Caprioni*    12 Settembre 2023
Dalla democrazia politica alla democrazia delle emozioni
Massimo Ilardi    7 Settembre 2023
Il bagnasciuga di Giorgia Meloni
Giorgio Graffi    4 Settembre 2023
Ultime analisi
Tutti i progetti portano a Roma
Paolo Andruccioli    28 Luglio 2023
Roma riprende la cura del ferro
Paolo Andruccioli    21 Luglio 2023
Ultime recensioni
Singolarità Milano
Agostino Petrillo    3 Ottobre 2023
“Storia dei razzismi” di Renato Foschi
Rino Genovese    2 Ottobre 2023
Ultime interviste
Ecco perché a Brandizzo c’è stata una strage
Paolo Andruccioli    4 Settembre 2023
“La pace è un cammino”
Guido Ruotolo    6 Giugno 2023
Ultimi forum
Welfare, il nuovo contratto sociale
Paolo Andruccioli    4 Maggio 2023
C’era una volta il welfare
Paolo Andruccioli    27 Aprile 2023
Archivio articoli

Footer

Argomenti
5 stelle Agostino Petrillo Aldo Garzia ambiente cgil Cina Claudio Madricardo covid destra elezioni Emmanuel Macron Enrico Letta Europa Francesco Francia Germania Giorgia Meloni governo draghi governo meloni guerra guerra Ucraina Guido Ruotolo immigrazione Italia Joe Biden lavoro Luca Baiada Mario Draghi Michele Mezza Paolo Andruccioli Paolo Barbieri papa partito democratico Pd Riccardo Cristiano Rino Genovese Russia sindacati sinistra Stati Uniti Stefania Limiti Ucraina Unione europea Vittorio Bonanni Vladimir Putin

Copyright © 2023 · terzogiornale spazio politico della Fondazione per la critica sociale | terzogiornale@gmail.com | design di Andrea Mattone | sviluppo web Luca Noale

Utilizziamo cookie o tecnologie simili come specificato nella cookie policy. Cliccando su “Accetto” o continuando la navigazione, accetti l'uso dei cookies.
ACCEPT ALLREJECTCookie settingsAccetto
Manage consent

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary
Sempre abilitato
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Non-necessary
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.
ACCETTA E SALVA