• Skip to primary navigation
  • Skip to main content
  • Skip to primary sidebar
  • Skip to footer

Giornale politico della fondazione per la critica sociale

  • Home
  • Chi siamo
  • Privacy Policy
  • Accedi
Home » Articoli » Genova, la cabinovia e il “buon uso” del Pnrr

Genova, la cabinovia e il “buon uso” del Pnrr

La giunta comunale della Superba ha messo in cantiere un progetto più turistico che funzionale, e soprattutto pieno di rischi

20 Gennaio 2022 Agostino Petrillo  965

Il poeta Giorgio Caproni, che visse a lungo a Genova, sognava di andare in paradiso con l’ascensore di Castelletto, che dalla zona centrale della città trasporta alla collina su cui sorgono gli eleganti insediamenti borghesi otto-novecenteschi. A partire dagli inizi del Novecento, tutta una rete di piccole funicolari e di ascensori ha unito i diversi livelli di una città cresciuta nei secoli per terrazzamenti e stratificazioni successive. Oggi una nuova proposta che riscopre la “verticalità” della Superba è al centro di un dibattito acceso.

Si tratta del progetto di una cabinovia che dovrebbe collegare la zona adiacente la stazione marittima alle alture circostanti, offrendo la possibilità di raggiungere rapidamente il sistema delle fortificazioni di età napoleonica che circondano la città. Se ne parlava da diversi anni, e la “giunta del fare” come si è auto-denominato il gruppo di assessori guidato dal sindaco Marco Bucci, dopo averla lasciata a lungo nel cassetto, ha recuperato questa idea scaturita da una tesi di laurea, destinando alla sua realizzazione una somma consistente ricavata dai quattrini in arrivo con il Pnrr.

Si parla di una spesa intorno ai quaranta milioni di euro. Le polemiche che da tempo accompagnano la proposta, e che si sono fatte più intense ora che se ne ventila una rapida concretizzazione, nascono dal fatto che dell’opera non si avverte alcuna necessità. I genovesi, che amano passeggiare sui colli dove sorgono i forti, da sempre ci giungono infatti tranquillamente con i loro propri mezzi. E in effetti la giunta si è giustificata spiegando che l’impianto (che dovrebbe essere realizzato da una ditta specializzata in funivie di tipo sciistico), teoricamente in grado di trasportare duemila persone all’ora, è pensato prevalentemente in chiave di attrazione turistica, destinata in particolare a coloro che giungono con le navi da crociera. Ma chi persuaderà gli spauriti croceristi a catapultarsi dal mare sulle alture nel giro di una decina di minuti di vertiginosa ascesa?

Per accrescere l’appeal delle spesso scabre e a tratti impervie colline genovesi, e per “riqualificare” la zona certo non priva di attrattive che è costituita dal sistema dei forti, la “giunta del fare” ha pensato di creare un parco giochi nella zona del forte Sperone. I viaggiatori verrebbero quindi proiettati dalle navi direttamente al parco divertimenti ancora da realizzare. Un paio di mesi fa il sindaco ha dichiarato che i soldi ormai ci sono, la copertura economica è presente grazie a un finanziamento Pnrr del Mibact: si tratta della bellezza di sessantanove milioni di euro da ripartire tra costruzione dell’impianto di risalita, ristrutturazione dei forti e creazione di attrezzature turistiche; ed è già partita la gara per l’impianto, mentre si sta preparando il bando per i forti.

Le perplessità sono molte: da un lato il progetto, decisamente bruttino, prevede giganteschi piloni di sostegno che altererebbero non poco lo skyline della zona portuale e modificherebbero radicalmente la fisionomia del quartiere popolare di Lagaccio, in cui dovrebbe venire realizzato uno degli enormi supporti. La popolazione del quartiere è inoltre preoccupata per il fatto che la cabinovia passerebbe nel suo percorso molto vicino agli edifici, con potenziali rischi per gli abitanti della zona, e si sta organizzando in un comitato di protesta. Ma anche il forte Begato, capolinea della cabinovia, rischia di vedere profondamente modificata la sua elegante architettura da una colata di cemento.

La “giunta del fare” dal canto suo accelera, anche perché vuole capitalizzare al massimo il suo orientamento confusamente “pragmatico” in vista della scadenza che ormai si approssima delle elezioni comunali, previste, pandemia permettendo, per la tarda primavera.

La maniera disinvolta in cui viene spesa una somma così ingente, in una città che vive da diversi decenni una crisi drammatica, economica, demografica e di identità culturale, suscita inquietudine.

D’altro canto, il progetto della cabinovia non fa che confermare ancora una volta l’idea di città della giunta Bucci: una città per pochi, in cui vengono tutelati gli interessi delle famiglie che contano e del comitato di affari che ruota intorno alla giunta stessa. Il tutto sotto l’egida della sicurezza e del decoro urbano. Così il declino accelera: mentre i giovani qualificati fuggono e si moltiplicano i Neet (cioè coloro che né studiano né cercano un lavoro), nel giro di cinque anni Bucci ha tagliato le spese per la scuola di otto milioni e aumentato le spese per la sicurezza di nove milioni.

Nel frattempo crescono le diseguaglianze e intere parti di città si desertificano socialmente. Prende forma una sorta di distopia: Genova come città del turismo e dei divertimenti, una Coney Island per crocieristi in cui gli abitanti rimangono ingabbiati tra giganteschi artefatti infrastrutturali e il centro antico si trasforma in una serie di B&B e di ristorantini. L’ossessione turistica della giunta cozza peraltro con la realtà di una storica incapacità della città a organizzare e promuovere i flussi turistici, per non parlare delle antiche ma mai del tutto rimosse prevenzioni dei genovesi nei confronti dei “foresti”. Ne testimonia il parziale arretramento di alcune grandi piattaforme di abitare temporaneo che avevano a loro tempo investito nel centro antico e che sembrano oggi in ritirata. Ad ogni modo, tra l’incombere delle elezioni e i quattrini facili del Pnrr da spendere, il rischio è che la cabinovia si faccia, a meno che il vespaio che sta suscitando non assuma i tratti di una mobilitazione organizzata. Così la “Genova Meravigliosa”, propagandata dalla giunta, potrà aggiungere un’ulteriore cartolina al suo dépliant, sempre che il destino dell’audace opera non sia quello di divenire un futuro rudere, una “rovina del moderno” destinata a suscitare la meraviglia e lo stupore, per l’incapacità dei padri, nelle generazioni successive e superstiti.

Archiviato inArticoli
TagsAgostino Petrillo cabinovia Genova Marco Bucci Pnrr

Articolo precedente

Caso Shalabayeva. A Perugia il processo di appello

Articolo successivo

Draghi è la soluzione meno peggiore

Agostino Petrillo

Seguimi

Articoli correlati

Studenti sotto le tende

Germania, verso una cittadinanza “turbo”?

Per una scissione nel Pd

“Noi puniamo!”. Prova di forza del governo a Caivano

Dello stesso autore

Studenti sotto le tende

Germania, verso una cittadinanza “turbo”?

“Noi puniamo!”. Prova di forza del governo a Caivano

C’è un grande Parco Verde

Primary Sidebar

Cerca nel sito
Ultimi editoriali
Studenti sotto le tende
Agostino Petrillo    21 Settembre 2023
Wokismo e antiwokismo nella politica contemporanea
Rino Genovese    19 Settembre 2023
Il gatto selvaggio americano
Michele Mezza    18 Settembre 2023
Ultimi articoli
Guatemala, un presidente a rischio
Claudio Madricardo    22 Settembre 2023
Il Pd nel solito tran tran
Vittorio Bonanni    20 Settembre 2023
Morti sul lavoro, a chiacchiere tutti d’accordo (o quasi)
Paolo Barbieri    19 Settembre 2023
Caso Santanchè. Incredibile che sia ancora lì
Stefania Limiti    18 Settembre 2023
Parma, decolla la “smog valley”
Autori vari*    18 Settembre 2023
Ultime opinioni
La violenza giovanile maschile
Stefania Tirini    13 Settembre 2023
Per una scissione nel Pd
Nicola Caprioni*    12 Settembre 2023
Dalla democrazia politica alla democrazia delle emozioni
Massimo Ilardi    7 Settembre 2023
Il bagnasciuga di Giorgia Meloni
Giorgio Graffi    4 Settembre 2023
La Corte costituzionale e i crimini di guerra e contro l’umanità
Luca Baiada    4 Settembre 2023
Ultime analisi
Tutti i progetti portano a Roma
Paolo Andruccioli    28 Luglio 2023
Roma riprende la cura del ferro
Paolo Andruccioli    21 Luglio 2023
Ultime recensioni
“Io capitano” di Garrone
Antonio Tricomi    21 Settembre 2023
L’ultima rivoluzione dell’industria
Paolo Andruccioli    20 Settembre 2023
Ultime interviste
Ecco perché a Brandizzo c’è stata una strage
Paolo Andruccioli    4 Settembre 2023
“La pace è un cammino”
Guido Ruotolo    6 Giugno 2023
Ultimi forum
Welfare, il nuovo contratto sociale
Paolo Andruccioli    4 Maggio 2023
C’era una volta il welfare
Paolo Andruccioli    27 Aprile 2023
Archivio articoli

Footer

Argomenti
5 stelle Agostino Petrillo Aldo Garzia ambiente Cina Claudio Madricardo covid destra elezioni Elly Schlein Emmanuel Macron Enrico Letta Europa Francesco Francia Germania Giorgia Meloni governo draghi governo meloni guerra guerra Ucraina Guido Ruotolo immigrazione Italia Joe Biden lavoro Luca Baiada Mario Draghi Michele Mezza Paolo Andruccioli Paolo Barbieri papa partito democratico Pd Riccardo Cristiano Rino Genovese Russia sindacati sinistra Stati Uniti Stefania Limiti Ucraina Unione europea Vittorio Bonanni Vladimir Putin

Copyright © 2023 · terzogiornale spazio politico della Fondazione per la critica sociale | terzogiornale@gmail.com | design di Andrea Mattone | sviluppo web Luca Noale

Utilizziamo cookie o tecnologie simili come specificato nella cookie policy. Cliccando su “Accetto” o continuando la navigazione, accetti l'uso dei cookies.
ACCEPT ALLREJECTCookie settingsAccetto
Manage consent

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary
Sempre abilitato
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Non-necessary
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.
ACCETTA E SALVA