• Skip to primary navigation
  • Skip to main content
  • Skip to primary sidebar
  • Skip to footer

Giornale politico della fondazione per la critica sociale

  • Home
  • Chi siamo
  • Privacy Policy
  • Accedi
Home » Opinioni » Firenze, chi sono i veri vandali?

Firenze, chi sono i veri vandali?

Il sindaco Nardella ha “placcato” un attivista di “Ultima generazione” che aveva imbrattato Palazzo Vecchio. Ma la sua amministrazione sta contribuendo allo svuotamento e alla gentrificazione del centro storico

23 Marzo 2023 Agostino Petrillo  729

In fondo non è importante come sia andata veramente. L’immagine del gruppo quasi scultoreo formato da Dario Nardella, sindaco di Firenze, dal millennial imbrattatore e dal vigile urbano, ha fatto il giro del mondo, finendo sulle pagine dei principali quotidiani del pianeta. Qualcuno ha avanzato dubbi sulla reale dinamica della vicenda: lo “Spiegel” insinua la possibilità di una “messa in scena”, ma la sostanza non cambia. I teorici della comunicazione hanno insegnato che l’effetto mediatico di un’immagine non dipende dalla sua verità. Una delle foto più celebri del Novecento, la “morte di un miliziano spagnolo” di Robert Capa, probabilmente è un falso – ma un falso più vero del vero, in quanto, come diceva Adorno, il contenuto di verità di un’opera è direttamente connesso alla storia, e solo in questo senso è parlante oppure muto. E il “miliziano spagnolo” ha parlato a intere generazioni, raccontando la guerra civile.

Più modestamente, se rimaniamo a quello che la foto scattata davanti a Palazzo Vecchio ci suggerisce, vediamo il sindaco di Firenze, trafelato e aggressivo, operare un vero e proprio placcaggio rugbistico nei confronti di un millennial, catturato nel momento in cui tenta una maldestra fuga dopo il lancio della vernice (delebile). A officiare la cerimonia della intercettazione materiale e simbolica, un vigile che rimane sullo sfondo per non ridurre l’importanza della solitaria azione di Nardella, cui conferisce peraltro, con la sua presenza, la garanzia della legalità istituzionale, evitando il possibile equivoco di una lettura in termini di semplice confronto generazionale. Il dress code del sindaco è quello dei ceti medio-alti: lussuoso mocassino d’ordinanza, jeans di marca. Il millennial abbrancato è invece vestito in maniera approssimativa, quasi misera: spiccano in particolare gli inusitati pantaloni a righe, che richiamano i personaggi della commedia dell’arte: il servitorello infido e attaccabrighe, il contadino pigro e furbo, i Brighella, i Pulcinella. La divisa del vigile rafforza la scena della cattura: rimanda a un ordine ricostituito, a un decoro salvato. La fragilità e la goffaggine dell’imbrattatore contrastano con la maschia determinazione del sindaco, impegnato in una performance insolita, ma non per questo meno efficace nel suo operare. Nei giorni successivi Nardella, sulla scia dell’evento di cui è stato protagonista, non ha mancato di farsi riprendere mentre fa le lodi di Piazza della Signoria, con sullo sfondo ciò che rimane dello spruzzo sul bugnato.

Il discorso sotteso all’immagine non potrebbe essere più chiaro: non c’è spazio per queste azioni, i millennial si arrangeranno, useremo le maniere forti, non ci importa nulla del report annuale dello Ipcc, che annuncia l’incalzare ormai prossimo e incontrastato dell’apocalisse ambientale – di cui ha così bene parlato Enzo Scandurra su queste stesse pagine (vedi qui) –, e i giovani contestatori non contano niente, sono grotteschi e dannosi. Ha un bel protestare nel suo comunicato il gruppo “Ultima generazione”, spiegando che l’azione non aveva certo intenzioni vandaliche, quanto di segnalare l’inerzia del governo italiano sulla questione climatica e la scarsità degli strumenti messi finora in campo al riguardo. Rimane certo il salto di qualità dalle precedenti proteste, in ambito museale, fino a questa più recente, che investe direttamente l’eredità architettonica, e rimane per molti versi di dubbio valore politico e propagandistico, anche se di sicuro richiamo mediatico.

A ben vedere, però, c’è anche un altro aspetto, meno evidente e scarsamente menzionato nei commenti. Palazzo Vecchio, che il sindaco così arcignamente sembra difendere, è parte di un patrimonio architettonico e monumentale che la città sta utilizzando in maniera discutibile. Molte sono le accuse di turistificazione selvaggia e di svendita del patrimonio mosse a Nardella. E c’è un intreccio, tra questione ambientale e questione del patrimonio, che non va sottovalutato, anche perché, storicamente, le due battaglie sono spesso andate insieme, e a lungo si è parlato, in proposito, della necessità di apertura collettiva e di “socializzazione” del paesaggio. Il patrimonio, se visto quale componente del paesaggio, è a rischio anche in conseguenza della crisi ambientale. Come lo è per il giro di affari che lo sta interessando. Da tempo, il sindaco si è trasformato in una sorta di agente turistico e immobiliare: ha girato l’Europa con sotto il braccio elenchi di edifici storici da mettere in vendita, mentre il centro di Firenze si è andato svuotando e gentrificando. Una città senza abitanti, preda delle grandi immobiliari e delle piattaforme dell’affitto temporaneo, con un patrimonio che diventa unicamente scenario, cartolina. Negli ultimi anni, si è profilata inoltre una preoccupante alternativa tra tutelare o ristrutturare demolendo, tra conservare la scena urbana di Firenze, sfruttando il brand che fa cassa, o favorire la speculazione immobiliare sull’edilizia storica, creando una situazione sempre più pericolosa. Il rischio è che si proceda a scavare case e palazzi, mantenendo solo le facciate e inserendo, al loro interno, nuove strutture e nuove funzioni, così da renderli più appetibili a ricchi investitori, a scapito dei precedenti abitanti, espulsi verso la periferia. La salvaguardia dell’eredità architettonica e monumentale non può dunque essere scorporata dalla difesa dell’ambiente e dagli aspetti sociali: il patrimonio storico non deve diventare appannaggio del potere e degli affari, ispirati dalla medesima logica “estrattivista” che sta distruggendo il pianeta. La devastazione non è solo quella provocata dagli uragani… Chi sono, allora, i veri vandali?

Archiviato inOpinioni
TagsAgostino Petrillo Dario Nardella Firenze gentrificazione Palazzo Vecchio patrimonio architettonico sindaco di Firenze Ultima generazione

Articolo precedente

Acqua: sprechi, ritardi e troppe politiche sbagliate

Articolo successivo

La mappa sociale della sinistra al tempo di ChatGPT

Agostino Petrillo

Seguimi

Articoli correlati

Affitti brevi: Nardella controcorrente

Chi ha ucciso il ponte Morandi?

La protesta degli studenti e l’ecologia politica

L’affitto impossibile

Dello stesso autore

Affitti brevi: Nardella controcorrente

Chi ha ucciso il ponte Morandi?

L’affitto impossibile

A Genova le manie di grandezza della destra

Primary Sidebar

Cerca nel sito
Ultimi editoriali
Corte dei conti, la tracotanza del governo
Stefania Limiti    6 Giugno 2023
Emilia-Romagna, la catastrofe annunciata
Massimo Serafini    5 Giugno 2023
Perché i padroni si buttano a destra?
Michele Mezza    1 Giugno 2023
Ultimi articoli
Brasile, Lula si barcamena
Claudio Madricardo    8 Giugno 2023
Affitti brevi: Nardella controcorrente
Agostino Petrillo    7 Giugno 2023
Scontri in Kosovo, le responsabilità del premier Kurti
Vittorio Bonanni    7 Giugno 2023
Visco e la gabbia della “moderazione salariale”
Paolo Barbieri    1 Giugno 2023
DeSantis versus Trump
Stefano Rizzo    31 Maggio 2023
Ultime opinioni
La crisi culturale della scuola italiana
Stefania Tirini    7 Giugno 2023
Il significato di una parata militare
Rino Genovese    5 Giugno 2023
Come usare l’eredità di don Milani
Michele Mezza    5 Giugno 2023
Le condizioni per la pace
Rino Genovese    29 Maggio 2023
La destra all’attacco della cultura
Michele Mezza    15 Maggio 2023
Ultime analisi
Città da riprogettare. Roma, il caso di Porta Maggiore
Paolo Andruccioli    6 Giugno 2023
Il cantiere eterno di Roma: soldi e misteri
Paolo Andruccioli    1 Giugno 2023
Ultime recensioni
Il ritorno di Moretti
Rino Genovese    22 Maggio 2023
Europa del Nord e socialdemocrazie: un passato senza futuro?
Claudio Bazzocchi    17 Aprile 2023
Ultime interviste
“La pace è un cammino”
Guido Ruotolo    6 Giugno 2023
“Il governo Meloni illude i lavoratori”
Paolo Andruccioli    2 Maggio 2023
Ultimi forum
Welfare, il nuovo contratto sociale
Paolo Andruccioli    4 Maggio 2023
C’era una volta il welfare
Paolo Andruccioli    27 Aprile 2023
Archivio articoli

Footer

Argomenti
5 stelle Agostino Petrillo Aldo Garzia ambiente cgil Cina Claudio Madricardo covid destra elezioni Emmanuel Macron Enrico Letta Europa Francesco Francia Germania Giorgia Meloni governo draghi governo meloni guerra Guido Ruotolo immigrazione Italia Joe Biden lavoro Luca Baiada Mario Draghi Michele Mezza Paolo Andruccioli Paolo Barbieri papa partito democratico Pd Riccardo Cristiano Rino Genovese Russia Sandro De Toni sindacati sinistra Stati Uniti Stefania Limiti Ucraina Unione europea Vittorio Bonanni Vladimir Putin

Copyright © 2023 · terzogiornale spazio politico della Fondazione per la critica sociale | terzogiornale@gmail.com | design di Andrea Mattone | sviluppo web Luca Noale

Utilizziamo cookie o tecnologie simili come specificato nella cookie policy. Cliccando su “Accetto” o continuando la navigazione, accetti l'uso dei cookies.
ACCEPT ALLREJECTCookie settingsAccetto
Manage consent

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary
Sempre abilitato
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Non-necessary
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.
ACCETTA E SALVA