• Skip to primary navigation
  • Skip to main content
  • Skip to primary sidebar
  • Skip to footer

Giornale politico della fondazione per la critica sociale

  • Home
  • Chi siamo
  • Privacy Policy
  • Accedi
Home » Articoli » Nordio, come la destra intende smontare il sistema giudiziario

Nordio, come la destra intende smontare il sistema giudiziario

Nelle sue esternazioni il ministro della Giustizia appare preoccupato solo dalle intercettazioni, alla cui divulgazione esistono già delle contromisure, e dalla questione della separazione delle carriere tra magistratura inquirente e giudicante

8 Dicembre 2022 Stefania Limiti  467

Le recenti audizioni parlamentari del neo-guardasigilli, Carlo Nordio, hanno riproposto l’armamentario ideologico di una destra che mira da sempre a colpire l’indipendenza della magistratura. Strumento base di questo apparato è la manipolazione e la connivenza con il sistema informativo: infatti, nell’esporre il suo programma di governo del sistema giudiziario, il ministro si è distinto, piuttosto, per le sue filippiche contro l’abuso delle intercettazioni e a favore della separazione delle carriere. Temi che poco o nulla hanno a che fare con l’efficienza del sistema, la formazione dei magistrati, il potenziamento delle risorse umane e tecniche di tribunali e procure, e tutto ciò che insomma dovrebbe riguardare direttamente la giustizia “al servizio dei cittadini”, come piace dire a certi propagandisti.

Nelle circa tre ore in Commissione Giustizia della Camera, martedì 6 dicembre, e altrettante il giorno precedente al Senato, Nordio ha sì promesso una nuova spinta sulla digitalizzazione e un monitoraggio costante dei tempi, ma il suo cuore batteva sul capitolo penale. “Quando si parla di separazione delle carriere, di discrezionalità dell’azione penale – ha detto –, non si tratta di ideologia o di aspirazioni metafisiche ma di introdurre un sistema coerente”. Si ritiene insultato da chi immagina “che io possa volere una soggezione del pm al potere esecutivo”: questa sarebbe una “speculazione per non dire che il problema esiste”. E ha precisato: “Non ho mai detto e non dirò mai che le intercettazioni debbano essere eliminate. L’inchiesta che ho coordinato sul Mose (il più grande recente scandalo economico italiano, ndr) ha avuto migliaia di intercettazioni, ma erano mezzi di ricerca della prova, non di prova” e “non è uscita una parola sui giornali, non è uscita una delegittimazione su un cittadino di Venezia o del resto d’Italia. Se si vuole si può, se non avviene vuole dire che c’è culpa in vigilando”.

Il nodo, secondo Nordio, sono le intercettazioni non penalmente rilevanti che escono dalle procure. A stretto giro, gli ha replicato il presidente dell’Associazione nazionale dei magistrati, ricordando che anche l’ultima riforma, entrata in vigore il primo settembre del 2020, ha esteso l’area del segreto e messo in capo al procuratore della Repubblica la responsabilità della violazione: “Gli argini per quell’effetto, che anche noi condanniamo, ci sono. Ci dica il ministro se funzionano o meno”. Inoltre, la questione posta da Nordio è cara soprattutto a certi circoli di potere: perché semmai sono loro coinvolti da eventuali diffusioni di notizie captate dalle intercettazioni. Quanti uomini e donne sono toccati dalla faccenda? L’importanza di questo mezzo investigativo, nelle grandi e piccole inchieste, non può essere messa in dubbio, e Nordio non lo fa frontalmente, usando però abilmente quella figura retorica nota come sineddoche: scambiando cioè una piccolissima parte dei nodi della giustizia – per la quale, appunto, esistono già le contromisure – con il tutto: come se i guai fossero davvero lì. Con certi giornali pronti a fare da grancassa.

Gravissima poi la leggerezza con cui ha chiesto la separazione delle carriere dei magistrati, giudicanti e inquirenti, anticamera per la creazione dei pm-sceriffo a disposizione dell’esecutivo. “Qualcuno ha detto che mi sono scatenato contro i pubblici ministeri, ma figuriamoci se uno che ha fatto il pm per quarant’anni può scatenarsi contro i suoi colleghi. Potete immaginare che io possa volere una soggezione del pm al potere esecutivo? È quasi un insulto. La separazione delle carriere non è soggezione all’esecutivo”. Questa sarebbe una “speculazione per non dire che il problema esiste”.

In realtà, per Nordio il problema che non esiste è quello della criminalità organizzata, come quello dei reati ambientali (molti vanno a finire in prescrizione grazie al codice voluto dalla Cartabia): nelle audizioni neanche una parola dal ministro.

Archiviato inArticoli
TagsCarlo Nordio giustizia intercettazioni magistratura separazione carriere Stefania Limiti

Articolo precedente

Manovra economica, i fischi e gli applausi

Articolo successivo

La crisi nella legge di Bilancio

Stefania Limiti

Seguimi

Articoli correlati

Bologna, una sentenza molto attuale

Caso Santanchè. Incredibile che sia ancora lì

Muore il peggiore

Strage di Bologna. Le motivazioni della sentenza contro Bellini

Dello stesso autore

Bologna, una sentenza molto attuale

Caso Santanchè. Incredibile che sia ancora lì

Muore il peggiore

Strage di Bologna. Le motivazioni della sentenza contro Bellini

Primary Sidebar

Cerca nel sito
Ultimi editoriali
Caso Regeni a una svolta?
Rino Genovese    28 Settembre 2023
L’eterno ritorno dei “taxi del mare”
Agostino Petrillo    26 Settembre 2023
La versione di Giorgio: modernizzazione senza conflitto e senza popolo
Michele Mezza    25 Settembre 2023
Ultimi articoli
Bologna, una sentenza molto attuale
Stefania Limiti    29 Settembre 2023
Paradossi nelle elezioni americane
Stefano Rizzo    29 Settembre 2023
Benvenuti a Haiti!
Vittorio Bonanni    29 Settembre 2023
“Insufficiente”. Stellantis licenzia a Mirafiori
Paolo Andruccioli    28 Settembre 2023
Meloni ci ripensa, banche in festa
Paolo Barbieri    27 Settembre 2023
Ultime opinioni
Napolitano, il craxiano del Pci
Rino Genovese    25 Settembre 2023
La violenza giovanile maschile
Stefania Tirini    13 Settembre 2023
Per una scissione nel Pd
Nicola Caprioni*    12 Settembre 2023
Dalla democrazia politica alla democrazia delle emozioni
Massimo Ilardi    7 Settembre 2023
Il bagnasciuga di Giorgia Meloni
Giorgio Graffi    4 Settembre 2023
Ultime analisi
Tutti i progetti portano a Roma
Paolo Andruccioli    28 Luglio 2023
Roma riprende la cura del ferro
Paolo Andruccioli    21 Luglio 2023
Ultime recensioni
“Storia dei razzismi” di Renato Foschi
Rino Genovese    2 Ottobre 2023
“Io capitano” di Garrone
Antonio Tricomi    21 Settembre 2023
Ultime interviste
Ecco perché a Brandizzo c’è stata una strage
Paolo Andruccioli    4 Settembre 2023
“La pace è un cammino”
Guido Ruotolo    6 Giugno 2023
Ultimi forum
Welfare, il nuovo contratto sociale
Paolo Andruccioli    4 Maggio 2023
C’era una volta il welfare
Paolo Andruccioli    27 Aprile 2023
Archivio articoli

Footer

Argomenti
5 stelle Agostino Petrillo Aldo Garzia ambiente cgil Cina Claudio Madricardo covid destra elezioni Emmanuel Macron Enrico Letta Europa Francesco Francia Germania Giorgia Meloni governo draghi governo meloni guerra guerra Ucraina Guido Ruotolo immigrazione Italia Joe Biden lavoro Luca Baiada Mario Draghi Michele Mezza Paolo Andruccioli Paolo Barbieri papa partito democratico Pd Riccardo Cristiano Rino Genovese Russia sindacati sinistra Stati Uniti Stefania Limiti Ucraina Unione europea Vittorio Bonanni Vladimir Putin

Copyright © 2023 · terzogiornale spazio politico della Fondazione per la critica sociale | terzogiornale@gmail.com | design di Andrea Mattone | sviluppo web Luca Noale

Utilizziamo cookie o tecnologie simili come specificato nella cookie policy. Cliccando su “Accetto” o continuando la navigazione, accetti l'uso dei cookies.
ACCEPT ALLREJECTCookie settingsAccetto
Manage consent

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary
Sempre abilitato
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Non-necessary
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.
ACCETTA E SALVA