Tag: corridoi umanitari
L’Ucraina, la Siria e i corridoi umanitari
Difficile organizzare idee razionali sotto fatti emotivamente forti come quelli di questi giorni. Si rischia di farsi travolgere dalle passioni, dalle emozioni, che sarebbe più giusto chiamare in-mozioni, con riferimento a ciò che il mondo esterno ci fa esplodere dentro. Proverò così a liberarmi della rabbia che ho dentro, respirando in profondità. Limitandomi a esporre un pensiero “freddo”. Ma della mia rabbia devo dire che c’è, e riguarda chiunque tifi per la pace pacifista o la guerra bellicista, ma con il sacrificio degli altri, dal suo sofà. Siccome io, personalmente, sono figlio di un partigiano combattente, deportato in Germania, devo premettere che queste due tifoserie sono lontane da me.
Il mio pensiero “freddo” non può che partire da una parola che non possiamo bandire dal nostro vocabolario, perché corrisponde a qualcosa di reale: la parola è “terrorismo”. Creando la famosa war on terror i neoconservatori, ai tempi di George W. Bush, ne hanno fatto un’ideologia. Arrivando ad ammettere danni, ma “danni collaterali”, mentre si combatteva quella war on terror. Le vittime civili non erano più vittime, ma, appunto, danni collaterali. I terroristi poi non venivano uccisi, ma “eliminati”. La storia di chi per tanti motivi finiva nella loro rete apocalittica è stata rimossa a priori, sempre. Questo punto di vista non può esserci, perché comunque “terrorista”. Ciò ha giovato al terrorismo ideologico, che esisteva, esiste e sceglie l’Apocalisse, l’idea di creare uno scontro sempre più forte e totale da condurre alla fine del mondo, e quindi alla giustizia divina.