Paradossi della guerra in Ucraina
La guerra sul fronte orientale prosegue in una maniera sempre più contraddittoria, con una moltiplicazione di mosse spregiudicate e paradossi. Washington ha addirittura esortato Kiev a cessare gli attacchi con i droni contro le infrastrutture energetiche russe, dato che rischiano di far salire i prezzi del petrolio a livello globale, come riportava la scorsa settimana il “Financial Times”. Nonostante le sanzioni, infatti, la Russia rimane uno dei più importanti esportatori di energia al mondo, e la Casa Bianca teme che gli attacchi alle reti russe possano provocare ritorsioni sulle infrastrutture energetiche occidentali.
Per converso, la rete energetica ucraina ha cominciato a ricevere assistenza urgente dall’estero, a partire da venerdì scorso, dopo che una serie di attacchi aerei russi ha danneggiato le infrastrutture, lasciando più di un milione di persone senza corrente, trecentomila delle quali solo a Odessa. La centrale nucleare di Zaporizhzhia è stata sull’orlo del blackout, dopo che Mosca ha colpito una vicina diga idroelettrica. In molte città ucraine si ricorre ormai pressoché stabilmente a generatori elettrici sostitutivi di un’erogazione di corrente spesso interrotta. Nel frattempo, giovedì scorso, i leader dell’Unione europea hanno concordato, in linea di principio, sull’utilizzo dei proventi dei beni russi congelati per sostenere l’Ucraina. L’inedita mossa dovrebbe consistere nell’uso degli interessi dei depositi russi bloccati nelle banche occidentali. La proposta potrebbe entrare in vigore entro pochi mesi, secondo i leader riuniti in un vertice a Bruxelles. Ursula von der Leyen ha detto che il primo miliardo di euro del programma potrebbe essere erogato già all’inizio di luglio; e si calcola che l’importo complessivo annuale potrebbe raggiungere i tre miliardi. Il paradosso, in questo caso, consiste nel fatto che si arma l’Ucraina con denaro a tutti gli effetti russo.
L’Unione europea fa marcia indietro
L’Unione europea ha operato una vistosa marcia indietro sul Green Deal nel settore agricolo, accogliendo gran parte delle richieste della rumorosa protesta dei trattori, cancellando o annacquando norme e obblighi per la protezione dell’ambiente e della biodiversità, che erano stati introdotti nella nuova Politica agricola comune (Pac) per il periodo 2023-2027, come condizione per accedere alle sovvenzioni comunitarie. Il Consiglio Ue ha infatti approvato, il 26 marzo, la revisione mirata (definita “semplificazione”) di una lunga serie di disposizioni della Pac, entrata in vigore poco più di un anno fa, all’inizio del 2023. Contestualmente, il 26 marzo, il Comitato speciale Agricoltura del Consiglio Ue ha approvato diverse modifiche degli standard sulle “buone condizioni agronomiche e ambientali” (Bcaa), che costituiscono lo strumento principale della cosiddetta “eco-condizionalità” della Pac.
Senegal: un presidente quasi per caso
Nel giro di due settimane il Senegal ha sperimentato rotture e continuità in un contesto del tutto inedito. Fin dove si spingeranno le une e si manterranno le altre, è tutto da verificare fin dalle prossime settimane. La rottura più evidente è stata l’elezione a presidente di Bassirou Diomaye Faye, un semisconosciuto sostituto del principale oppositore del presidente uscente, Macky Sall, che aveva fatto di tutto per impedire al suo rivale, Ousmane Sonko, di venire eletto. Obiettivo raggiunto; ma la porta si è però spalancata per Bassirou Diomay Faye, che ha vinto al primo turno le presidenziali di domenica 24 marzo, con un netto vantaggio. I primi dati ufficiali saranno resi noti solo nei prossimi giorni, ma – fatto significativo – sia il candidato della maggioranza, l’ex primo ministro Amadou Ba, sia il presidente uscente e suo grande sostenitore, Macky Sall, hanno riconosciuto, dopo breve esitazione, l’evidenza dei fatti.
La guerra ibrida di Mosca
È sempre guerra ibrida, come aveva teorizzato già nel 2013 Valery Gerasimov, oggi capo di stato maggiore russo, in un saggio che fu alla base di Cambridge Analytica, il fenomeno di infiltrazione nelle elezioni presidenziali americane che portarono Trump alla Casa Bianca. Ora si può registrare come tornino a operare, nel nostro Paese, i guastatori collegati con quella esperienza. Nugoli di bot si sono infatti ridestati come d’incanto, per sostenere la tesi del Cremlino sul coinvolgimento ucraino nell’attentato di Mosca.