
Il saggio Lao-Tzu ci ha lasciato un ammonimento di grande valore: “Fai le cose difficili quando sono facili, e inizia le grandi cose quando sono piccole. Un viaggio di mille miglia deve cominciare con un singolo passo”. Parole che suggeriscono un approccio alle sfide della vita caratterizzato da gradualità e saggezza. Inizi modesti possono alimentare speranze, ma occorre una continuità nell’operare se si vogliono raggiungere grandi obiettivi. La riflessione dell’antico sapiente cinese viene alla mente se si prova a esprimere qualche prima considerazione sull’operato della nuova giunta comunale genovese, con a capo Silvia Salis.
Qualche segnale positivo si fa pian piano strada: sul tavolo ci sono questioni infrastrutturali, con la tormentata vicenda di Skymetro in Val Bisagno (vedi qui), questioni amministrative e politico-sociali, come la gestione della sicurezza nel centro antico, dopo che lo scandalo dei “bravi ragazzi” picchiatori (vedi qui) ha avuto una eco nazionale; e inoltre c’è una questione sanitaria, come l’ondata di calore che ha soffocato una città di anziani per più di una settimana. Le risposte che cominciano a venire fanno intravedere una volontà di cambiare musica rispetto alla giunta precedente.
Sul dissennato e sgangherato progetto di Skymetro, più volte bocciato dagli uffici tecnici del ministero degli Interni e solo recentemente approvato, si sta cercando di mediare, dato che – come ha proclamato più volte in campagna elettorale la sindaca –, se si vuole rinunciare al progetto, bisogna evitare allora che vengano perduti quasi quattrocento milioni di euro già stanziati per finanziare l’avvio dei lavori. A Roma, l’8 luglio, Salis cercherà di ottenere, anzitutto, un rinvio di sei mesi, per poi cercare di utilizzare i fondi per uno strumento di viabilità meno invasivo della ferrovia aerea e per attività di tipo sociale.
La partita appare in ogni caso complessa, date le rigidità già palesate dal ministero sia riguardo ai tempi sia riguardo alla destinazione della somma; e non sarà facile tenersi il “tesoretto” già stanziato, se si dovesse rinunciare alla realizzazione dell’opera, anche nel caso della presentazione di possibilità alternative. D’altro canto – se la richiesta dovesse andare in porto – quella delle alternative a Skymetro è una delle grandi questioni su cui occorrerebbe interrogare la cittadinanza, proprio nell’ottica di una maggiore apertura e di un orientamento bottom-up, che è stato uno dei cavalli di battaglia della sindaca.
Molto clamore in città ha suscitato il provvedimento per cui, dopo l’inchiesta sugli abusi, alla polizia locale sono stati tolti i compiti che svolgeva in centro storico. L’idea, in sé banale, è che “i vigili debbano fare i vigili” e non i vigilantes nelle forme violente adottate dai “bravi ragazzi”. Il riordino delle funzioni svolte dalle agenzie della sicurezza, nella città vecchia, entra in vigore da lunedì 7 luglio, e non ha mancato di accendere polemiche. La destra di “Vince Genova” e la Lega hanno attaccato la giunta sostenendo che “così si abbandonano i caruggi alla delinquenza”. La giunta ha replicato che verranno rafforzati i servizi e la prevenzione.
Proprio su questi temi, c’è stata, un paio di giorni fa, un’affollata assemblea dei comitati del centro storico che ha rilanciato la questione dello spaccio e della inadeguatezza dei servizi presenti, intrecciata con quella dei diversi destini del centro, tra aree turistificate e aree abbandonate al controllo della malavita organizzata. Sulle modalità con cui verrà affrontata la spinosa e mai risolta questione del centro antico, la giunta si giocherà una parte della sua credibilità.
Interessante notare, in ogni caso, come spuntino anche idee nuove. La neo-assessora all’Urbanistica, Francesca Coppola dell’Alleanza verdi-sinistra, architetta, nei giorni in cui il caldo era insopportabile e i prontosoccorsi affollati di anziani in difficoltà, è riuscita a ottenere che i parchi urbani rimanessero aperti fino alle 21, per dare un po’ di refrigerio ai genovesi accaldati. Si tratta di una cosa piccolissima, a cui si è poi fatto molto limitatamente ricorso. Colpisce però l’idea di utilizzare in maniera più libera il verde pubblico, sottraendolo a regolamentazioni burocratiche di cui non si capisce l’utilità: idea che si lega alla proposta, pure avanzata in questi giorni, di ripiantumare la città creando “corridoi verdi”. L’intervento della giovane assessora lascia intravedere un’autonomia di pensiero che fa ben sperare.
Altra voce interessante, sentita in questo primo periodo di attività della giunta, è quella di Emilio Robotti, avvocato, anche lui eletto con l’Alleanza verdi-sinistra, con deleghe importanti come quella alla Mobilità. Ha sparato a zero contro Skymetro, che “non si può neppure mettere a gara perché non si sa dove poggino i piloni” – e soprattutto si è opposto recisamente all’idea di realizzare un colossale parcheggio in centro, dove un tempo era “La Rinascente”, fuggita per mancanza di vendite. “Se voglio incentivare il mezzo pubblico, non posso aprire nuovi parcheggi in pieno centro”, ha dichiarato, facendo capire che è ora di finirla con la stagione dei supermercati e dei parcheggi cara alla vecchia giunta. Robotti si è anche impegnato a cercare di mettere ordine nel disastroso tracciato di piste ciclabili, lasciato in eredità da Bucci-Piciocchi, di fatto impraticabile e pericoloso, con percorsi improvvisati e mal concepiti, nato solo per approfittare di un finanziamento.
Un inizio in sordina, quindi, per ora piccolissimi passi senza grande clamore, ma che alimenta qualche speranza di un più sostanziale rinnovamento delle politiche urbane. Un rinnovamento che appare indispensabile, se si vogliono invertire le tendenze attuali di spopolamento e impoverimento che caratterizzano la ex Superba. Vedremo se la nuova giunta sarà in grado di mantenere la barra dritta, continuando a procedere nella direzione in cui sembra cominciare a muoversi. Come sentenzia anche lo I-Ching, per rimanere in Oriente: “Non serve vantarsi, servono silenzio e le vostre capacità”.