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Sui licenziamenti partita ancora aperta

L’ultima conferma arriva dall’Istat. In un anno sono stati bruciati quasi novecentomila posti di lavoro, mentre nel primo trimestre del 2021 i rapporti di...

Il fantasma della deregulation

L’Italia è di fronte a un bivio. All’uscita del lungo tunnel della pandemia si tratta di fare scelte che determineranno i prossimi sei-dieci anni...

Classe lavoratrice, la faccia nascosta dell’immigrazione

Un dibattito basato su luoghi comuni e disinformazione. Si può sintetizzare così una discussione politica che data da quel 7 marzo del 1991, giorno...

Luana e gli altri. Quando la commozione dura un attimo

Perfino il compassato Senato della Repubblica si è commosso. Il giorno dopo l’aula ha commemorato Luana D’Orazio, “una giovane lavoratrice mancata tragicamente mentre lavorava”...

Pomodori, caporali e algoritmi

I due fenomeni dell’intermediazione illecita di manodopera e di sfruttamento del lavoro sono stati oggetto di intensi dibattiti e sono stati recepiti dalla legge...

Rider, un accordo che sarà di esempio

“Si può fare!”. La famosa frase di Gene Wilder, nei panni dell’indimenticabile dottor Frankenstein, stavolta si può applicare anche a una notizia sindacale. Quattromila...

La nuova tappa del rider

Questa volta non si è trattato della Milano-Sanremo, né di una tappa del Giro d’Italia. In sella alle loro biciclette giovani e meno giovani sono scesi nelle strade di trenta città italiane per ricordare a tutti che, grazie a loro, possiamo avere la pizza a casa o il pranzo dal cinese. O possiamo farci recapitare a domicilio i prodotti acquistati online. “Noi scioperiamo, voi non acquistate!” è stato lo slogan della mobilitazione del 26 marzo scorso che potrebbe essere la prima di una lunga serie di agitazioni. Se non otterranno i diritti che chiedono, hanno detto i rappresentanti del movimento a due ruote, sono disposti a fermarsi una volta al mese. E non è un caso che i ciclofattorini abbiano chiesto la solidarietà dei clienti delle società per le quali lavorano. Nella nuova stagione di lotte dei lavoratori della gig economy, delle consegne a domicilio e del precariato generalizzato delle piattaforme l’appello alla solidarietà ai clienti è la cifra.

Il punto non è solo teorico. "Essendo altamente ricattabili, e non potendo esercitare diritti sindacali – ha spiegato bene un comunicato del Nidil Cgil (il sindacato dei lavori precari e intermittenti) – i rider non possono scioperare: per questo hanno indetto la giornata di mobilitazione chiedendo la collaborazione dei cittadini e dei consumatori. Hanno fatto appello alla sensibilità dei clienti affinché non fosse effettuata nessuna ordinazione online per tutto il giorno. Occorre dare un segnale concreto di protesta affinché le piattaforme riconoscano i diritti dei rider al pari di tutti gli altri lavoratori".

Pacchi che (non) sorridono

È stato un battesimo. La prima volta dei lavoratori italiani di Amazon, la multinazionale di Seattle delle consegne a domicilio che sbarcò in Italia undici...