• Skip to primary navigation
  • Skip to main content
  • Skip to primary sidebar
  • Skip to footer

Giornale politico della fondazione per la critica sociale

  • Home
  • Chi siamo
  • Privacy Policy
  • Accedi
Home » Opinioni » Il cardinale Zuppi uomo aperto all’imprevedibile

Il cardinale Zuppi uomo aperto all’imprevedibile

La prudenza delle forze politiche, anche di quella che in gran parte si richiama alla tradizione del cattolicesimo democratico, dipende dalla non facile classificabilità del nuovo presidente della Cei

30 Maggio 2022 Agostino Giovagnoli  653

Chi sia Matteo Zuppi lo dice la sua biografia. Chi sarà il nuovo presidente della Conferenza episcopale italiana lo diranno le sfide che dovrà affrontare e il modo in cui le affronterà. Tra queste, c’è anche quella della politica. Se ne dovrà interessare anzitutto ex ratione officii. Il presidente della Cei non può disinteressarsi di ciò che avviene nel Paese. Non sempre è stato così. In passato era la S. Sede a interessarsi direttamente dell’Italia attraverso il segretario di Stato, il sostituto, il segretario per gli Affari ecclesiastici straordinari… Qualche volta anche il papa. Poi le cose sono cambiate con la creazione della Conferenza episcopale italiana, e ancor più dopo il Concordato del 1984. Ma non del tutto: il cardinale Bertone è stato piuttosto attivo sulla scena italiana, e recentemente anche il cardinale Parolin ha fatto alcuni interventi su cattolici e politica. In tempi recenti, inoltre, tra i presidenti della Cei c’è chi si è occupato di più e chi di meno di politica italiana: il cardinale Ruini, per esempio, ha avuto un ruolo molto più attivo di tutti gli altri. Per Zuppi, dunque, la strada è tracciata solo in parte.

Qualcosa di ciò che farà e dirà si può intuire già da ora. Di certo ha un vivo interesse per aree del mondo come l’Africa, per le questioni dell’immigrazione, per la pace nel mondo. Ma, come ha fatto capire dalla sua prima conferenza stampa, riguardo alle grandi questioni internazionali seguirà il papa e terrà conto di ciò che dice il segretario di Stato. Lo mostrano le sue parole sull’Ucraina. È probabile che interverrà in modo più autonomo sulle questioni di politica interna che riguardano i poveri e gli emarginati, dagli anziani ai senza fissa dimora, peraltro in spontanea sintonia con papa Francesco. Ma alle forze politiche italiane interessa soprattutto altro, e cioè come il cardinale Zuppi si muoverà nei loro confronti.

Nel clima complessivamente favorevole nei confronti della sua elezione, in molti settori diversi della società italiana, queste forze sono state piuttosto prudenti. Indubbiamente, il riserbo verso un passaggio interno alla Chiesa è apprezzabile, come lo è l’astensione da tentativi di “impadronirsi” del neoeletto. Forse, però, si tratta soprattutto di calcolata prudenza: prendersi tempo per studiare il neoeletto e vedere come meglio utilizzarlo per accrescere i consensi verso il proprio partito. Tale inclinazione è accresciuta da una qualche difficoltà a “classificare” politicamente Zuppi. “Prete di strada” si è ripetuto fino alla noia – e dunque “popolare”, “di sinistra”, “aperto”, “anti-istituzionale” ecc. Ma nella prima conferenza stampa ha mostrato che sa prendere posizioni impopolari. Ha deluso, per esempio, chi pretendeva che la Chiesa italiana seguisse sulla questione degli abusi la strada praticata da altre conferenze episcopali delle “indagini indipendenti” (che poi nei fatti si sono rivelate né indipendenti né rigorose). E quanto all’“anti-istituzionale” ha fatto un sorprendente elogio del diritto canonico e della sua importanza, sottolineando di avere sbagliato quando la pensava diversamente.

Dunque, un conservatore che si nasconde dietro i panni del progressista? Neanche questo è vero. Matteo Zuppi è davvero un uomo aperto, ma non nel senso comune del termine, bensì di aperto all’imprevedibile. Pochi mesi fa, la sua omelia ai funerali di Davide Sassoli è stata ispirata da un sincero e affettuoso riconoscimento delle virtù, politiche e morali, dell’amico. Qualcuno, tuttavia, l’ha interpretata anche come espressione di sintonia verso la tradizione cattolico-democratica (che si sta rivelando la cultura politica più longeva della storia repubblicana). Ciò significa vicinanza al partito erede di tale tradizione (insieme con altre)? Non è scontato: dipenderà dalle scelte di questo partito. Le parole pronunciate ai funerali di Sassoli implicano distanza dai valori e dalla cultura del fascismo? Probabilmente sì, ma – azzardo una previsione – senza che ciò significhi preclusioni verso chi, più o meno direttamente o esplicitamente, si richiama a questa eredità. Il cardinale Zuppi ha mostrato molte volte di essere aperto all’imprevedibile, persino alla trasformazione di ribelli armati, che vivevano nella giungla, in raffinati politici. Che cosa pensa dell’impegno dei cattolici in politica? Non lo sappiamo ma – azzardo nuovamente – è presumibile che sia favorevole a tale impegno, vista la considerazione in cui tiene l’attività politica in quanto tale. Anche in questo caso, però, dipenderà molto da che cosa proporrà chi tale impegno intende assumerselo.

Come in altri campi, insomma, credo che sul terreno politico l’apertura del cardinale Zuppi si accompagnerà al senso di responsabilità che lo spinge a favorire la ricerca di ciascuno verso il meglio di sé e, quindi, ad aiutare il cambiamento di tutti, senza esclusioni. Si tratta di un’apertura che al tempo stesso perdona largamente gli errori passati, ma non fa sconti riguardo alle scelte per il futuro. In questo senso l’eccessiva prudenza delle forze politiche verso il neoeletto presidente della Cei potrebbe rivelarsi un errore. Gli orientamenti e le scelte del cardinale Zuppi, infatti, dipenderanno anche dall’iniziativa altrui, ed è probabile che trarrà maggior vantaggio chi aprirà con lui – presto – un dialogo sincero e costruttivo sui problemi del Paese. Se si svilupperà, tale dialogo rafforzerà i partiti, i sindacati e altri grandi soggetti collettivi, della cui azione l’Italia ha grande bisogno, ma che soffrono tutti di crisi di credibilità, a prescindere dal consenso che raccolgono. 

Archiviato inOpinioni
TagsAgostino Giovagnoli Cei Matteo Zuppi

Articolo precedente

Ancora sulla strage di Bologna (2). I soldi

Articolo successivo

Primarie di coalizione, corsa a ostacoli per Letta e Conte

Agostino Giovagnoli

Articoli correlati

Le condizioni per la pace

Sant’Egidio: il realismo dell’utopia

I cattolici alle elezioni

Meeting di Rimini. Una Comunione e liberazione draghiano-meloniana

Dello stesso autore

Meeting di Rimini. Una Comunione e liberazione draghiano-meloniana

Primary Sidebar

Cerca nel sito
Ultimi editoriali
La destra all’attacco
Rino Genovese    30 Maggio 2023
Perché la destra non assumerebbe in Rai Giordano Bruno o McLuhan?
Michele Mezza    29 Maggio 2023
Bonaccini o non Bonaccini? È questo il problema?
Claudio Bazzocchi    26 Maggio 2023
Ultimi articoli
Visco e la gabbia della “moderazione salariale”
Paolo Barbieri    1 Giugno 2023
DeSantis versus Trump
Stefano Rizzo    31 Maggio 2023
Governo, ecco la riduzione delle tasse per i più ricchi
Paolo Andruccioli    30 Maggio 2023
In Spagna sconfitta della sinistra alle amministrative
Vittorio Bonanni    30 Maggio 2023
Vince il Sultano
Vittorio Bonanni    29 Maggio 2023
Ultime opinioni
Le condizioni per la pace
Rino Genovese    29 Maggio 2023
La destra all’attacco della cultura
Michele Mezza    15 Maggio 2023
Come Elly Schlein è diventata segretaria
Claudio Bazzocchi    10 Maggio 2023
Lucia Annunziata resuscita Fini per parlare alla sinistra
Michele Mezza    26 Aprile 2023
Un manifesto di diritti, una lotta di potere
Michele Mezza    24 Aprile 2023
Ultime analisi
Il cantiere eterno di Roma: soldi e misteri
Paolo Andruccioli    1 Giugno 2023
I conservatori, i progressisti e il mondo contemporaneo
Michele Mezza    23 Maggio 2023
Ultime recensioni
Il ritorno di Moretti
Rino Genovese    22 Maggio 2023
Europa del Nord e socialdemocrazie: un passato senza futuro?
Claudio Bazzocchi    17 Aprile 2023
Ultime interviste
“Il governo Meloni illude i lavoratori”
Paolo Andruccioli    2 Maggio 2023
La manovra del governo Meloni: sotto i numeri niente
Paolo Andruccioli    17 Aprile 2023
Ultimi forum
Welfare, il nuovo contratto sociale
Paolo Andruccioli    4 Maggio 2023
C’era una volta il welfare
Paolo Andruccioli    27 Aprile 2023
Archivio articoli

Footer

Argomenti
5 stelle Agostino Petrillo Aldo Garzia ambiente cgil Cina Claudio Madricardo covid destra elezioni Emmanuel Macron Enrico Letta Europa Francesco Francia Germania Giorgia Meloni governo draghi governo meloni guerra Guido Ruotolo immigrazione Italia Joe Biden lavoro Luca Baiada Mario Draghi Michele Mezza Paolo Andruccioli Paolo Barbieri papa partito democratico Pd Riccardo Cristiano Rino Genovese Russia Sandro De Toni sindacati sinistra Stati Uniti Stefania Limiti Ucraina Unione europea Vittorio Bonanni Vladimir Putin

Copyright © 2023 · terzogiornale spazio politico della Fondazione per la critica sociale | terzogiornale@gmail.com | design di Andrea Mattone | sviluppo web Luca Noale

Utilizziamo cookie o tecnologie simili come specificato nella cookie policy. Cliccando su “Accetto” o continuando la navigazione, accetti l'uso dei cookies.
ACCEPT ALLREJECTCookie settingsAccetto
Manage consent

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary
Sempre abilitato
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Non-necessary
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.
ACCETTA E SALVA